Roma, 2 dicembre 2022 – Lo sport tra riforma e veicolo di benessere fisico e sociale. Perché l’attività sportiva non è solo quella di vertice che culmina nelle medaglie, ma è la diffusione sul territorio della pratica di base e dei suoi valori, senza alcuna forma di discriminazione. Questo lo spirito con il quale si è aperta ieri la VI Assemblea di Avvio dell’Anno Sociale 2022 dell’Us Acli a Roma. Una tre giorni di confronto e racconto di quanto fatto nell’anno che volge al termine e di quanto si farà in quello che verrà e che coinciderà con i sessant’anni dell’Ente. Tanti gli ospiti e le istituzioni del mondo dello sport che si sono susseguiti per i saluti in apertura dei lavori. A cominciare dal segretario generale delle ACLI, Damiano Bettoni. “I contatti con l’US Acli sono quotidiani. Si apre un anno sociale in presenza e non è poca cosa. E’ una grande speranza per il futuro e solamente un anno o due anni fa non questa speranza non l’avevamo – comincia Bettoni – Il lavoro che l’US Acli e Damiano Lembo in particolare stanno facendo, è un grande lavoro per l’unione sportiva e per rappresentare gli interessi di chi nel mondo dello sport ha problemi”. Poi è toccato al presidente US ACLI, Damiano Lembo. “Fin dall’inizio del mio mandato è stato fondamentale seguire il concetto di piramide rovesciata, partendo dall’ascolto del territorio e darne le linee guida – ha specificato Lembo – Veniamo da anni difficili, prima la pandemia, poi la guerra e la conseguente crisi energetica, ma la voglia di fare più e meglio di prima non è mai mancata. L’avvio dell’anno sociale è un momento di raccoglimento del popolo dell’US Acli. Una tappa importante, ancor di più questa volta, all’alba dei sessant’anni dell’Ente. I convegni di questi giorni richiamano la nostra natura: quella di promozione dell’attività sportiva attraverso il rispetto delle regole e l’abbattimento delle barriere”.Dopo le parole del presidente Lembo è cominciata la passerella di ospiti istituzionali. A cominciare dal presidente del CIP, Luca Pancalli. “Ormai l’US Acli è a pieno titolo nella famiglia dello sport paralimpico italiano. In voi non vedo solo chi condivide i valori del nostro comitato, ma anche i valori dello sport e la consapevolezza di quanto lo sport possa rappresentare per il nostro paese. Sono convinto che rappresentiamo uno straordinario mezzo d’inclusione e Il CIP, con i suoi atleti, ma anche insieme a voi sta promuovendo sempre di più l’immagine delle persone disabili in questo paese” ha detto il numero uno del comitato paralimpico. A dei videomessaggi, invece, hanno affidato il loro saluto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il numero uno di Sport e Salute, Vito Cozzoli e il presidente CEI, cardinal Zuppi. “Conosco bene la vostra attenzione, sensibilità e conoscenza dalla materia che parte dall’esperienza dei volontari – apre Malagò – L’assemblea sarà ancora una volta un appuntamento indispensabile per sentire e coordinare le priorità in un contesto storico, politico, come quello che stiamo vivendo”. Mentre Vito Cozzoli si concentro sull’inclusività e l’importanza dei territori perché “il nostro e vostro impegno come Us Acli è quello di uno sport sempre più inclusivo. Ad esempio noi stiamo cercando di riqualificare le periferie e sta a noi dare valore a questi posti che sono il cuore pulsante dei territori. In periferia si fa la differenza e si respira l’aria del campo”. Sul rapporto tra sport ed educazione, invece, si concentra il pensiero del cardinal Zuppi. “E’ un rapporto stretto, quando non c’è è pericoloso perché lo sport può perdere i suoi valori – ha detto il presidente CEI – Lo sport vuol dire il controllo di sè, disciplina, rispetto delle regole ed educazione. L’US Acli ne fa uno dei temi più importanti e le testimonianze di oggi aiuteranno i ragazzi nei momenti più difficili”.
Sempre ieri pomeriggio, a seguire, è andato in scena il panel “Etica e valori nello sport al di là delle medaglie” moderato dal Capo Redattore ANSA Sport Nazionale, Piercarlo Presutti e al quale ha preso parte anche Alessandro Ossola, atleta paralimpico. «Oggi è importante sottolineare l’etica nello sport, quanto è importante trovare persone che credano in noi e nel caso degli atleti paralimpici è sempre più difficile – ha detto Ossola – Ci ritroviamo a dover lottare per raggiungere gli obiettivi, ma la bellezza dello sport e l’etica che ci sono dietro mi hanno permesso, insieme alle persone che mi sono state vicino, di arrivare a un’Olimpiade e partecipare alla finale dei 100m di Tokyo». Hanno partecipato anche due rappresentanti della nazionale italiana di calcio suore, Suor Annika e Suor Carmela Mascio. “Quella che viviamo come squadra di calcio è una stupenda avventura. Nel maggio dello scorso anno siamo stati ricevuti anche dal Santo Padre. Noi giochiamo per scopi benefici, per stare con gli altri e dimostrare che la vita è gioia. Giochiamo con chi chiede aiuto perché lo sport toglie le barriere”, ha detto suor Carmela in un panel che ha visto anche la presenza di Roberto Coramusi (responsabile delle Relazioni esterne e Istituzionali della Figc), Carlo Gigli (Direttore U.O. Chirurgia del ginocchio e traumatologia dello sport), Giovanni Pellielo (pluricampione del mondo di Tiro a Volo) e Salvatore Tropea (giornalista di Roma Sette). La giornata si è poi conclusa con il forum “Sport e terzo settore: due grandi riforme per un solo grande obiettivo”, un momento che ha previsto anche una sessione di question and answer con l’ampia platea della Sala Bernardino da Feltre con l’avvocato Gabriele Sepio, esperto di terzo settore.
Tanti i temi che verranno trattati anche oggi e domani: a partire dalle politiche del tesseramento 2023, fino ad arrivare alla progettazione e alla tavola rotonda sulla riforma dello sport. Il tutto chiuso dal Consiglio Nazionale del 3 dicembre, anticipato dal workshop formativo “SIMCAS”, con la presentazione dei toolkit realizzati nell’ambito del progetto europeo “Erasmus Plus Sport” che ha visto a Roma, ieri mattina presso Palazzo Valentini, il suo atto conclusivo in una conferenza stampa internazionale moderata dalla giornalista di Rai 3 Giulia Presutti. Un progetto promosso da US Acli e in partenariato con l’Università di Cassino, l’IREF – Istituto di Ricerche Educative e Formative delle Acli e con altre 5 organizzazioni sportive e sociali europee, con l’obiettivo di favorire l’inclusione degli immigrati e la coesione sociale attraverso lo sport.