Per il Giorno della Memoria 2023, nell’ambito della XXIII edizione del progetto “Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria”, due sono le iniziative promosse dall’associazione Chieti nuova 3 febbraio e dalle Scuole Superiori di Chieti l’Istituto Tecnico “F. Galiani – R. de Sterlich”, l’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi di Savoia”, l’Istituto Professionale “U. Pomilio”, il Liceo Scientifico “F. Masci”, in collaborazione con le associazioni Unitre-Chieti e “Noi del G. B. Vico”:
-la mostra storico-documentaria I campi di concentramento fascisti in Abruzzo dal 1940 al 1943
-lo spettacolo “Segre. Come il fiume”, a cura del regista Antonio Tucci – Teatro del Krak di Ortona (primo febbraio). I dettagli saranno comunicati in seguito.
La mostra I campi di concentramento fascisti in Abruzzo dal 1940 al 1943, a cura di Giuseppe Lorentini, Kiara F. Abad Bruzzo, Gianni Orecchioni, Nicola Palombaro, realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Casoli, sarà inaugurata Mercoledì 18 gennaio 2023, alle ore 17.00, presso il Palazzo della Provincia di Chieti e rimarrà esposta fino al 31 gennaio da lunedì a venerdì, ore 8 – 18.00. Gli studenti degli Istituti partecipanti, dopo un breve Corso di formazione a cura dello storico Costantino Di Sante, fungeranno da guida durante le visite delle Scuole.
I quattordici pannelli di cui è costituita la mostra “vogliono avvicinare un pubblico sempre più ampio alla riscoperta dell’internamento civile fascista che per anni è rimasto nell’oblio”, documentando “il sistema concentrazionario italiano durante la Seconda guerra mondiale e, nello specifico, negli anni 1940-1943, evidenziando come l’Abruzzo sia stata la regione prescelta dal regime fascista” per attuarlo, perché, “collocata al centro dell’Italia e lontana dai luoghi di frontiera, difficile da raggiungere perché isolata dalle montagne e dal mare, poco politicizzata e priva di grandi centri urbani” (da presentazione della mostra di Giuseppe Lorentini e Gianni Orecchioni).
Infatti, furono attivi 15 campi fascisti di concentramento su un totale di 48 nell’intera penisola e 63 “località di internamento libero, una sorta di domicilio coatto riservato a quei deportati che erano ritenuti meno pericolosi, nelle contingenze belliche”.
Città Sant’Angelo, Casoli, Chieti, Istonio Marina (oggi Vasto), Lama dei Peligni, Lanciano, Tollo, Civitella del Tronto, Corropoli, Isola del Gran Sasso, Nereto, Notaresco, Tortoreto alto, Tortoreto stazione (oggi Alba Adriatica), Tossicìa furono le località individuate per l’internamento.
Nel corso dell’inaugurazione sarà presentato il libro L’ozio coatto. Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944), (Ombre corte, giugno 2019) di Giuseppe Lorentini, dottorando presso l’Università degli Studi del Molise, responsabile e curatore del Centro di documentazione on line www.campocasoli.org. Lo studioso, come sottolinea nella prefazione il professor Alberto De Bernardi, “analizza la storia del campo facendo emergere dal confronto diretto con le fonti il profilo dei prigionieri, la vita quotidiana degli internati, il rapporto con la comunità cittadina, ma anche i problemi amministrativi e organizzativi affidati alle forze militari e civili…”,non trascurando “di inserire la storia di Casoli dentro il contesto più ampio delle strutture concentrazionarie nel Mezzogiorno” e con l’esigenza di istituire il “confronto storiografico con la produzione scientifica relativa al Lager…”
Dopo i saluti Istituzionali del Presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna e del Sindaco di Casoli Massimo Tiberini, l’Autore Giuseppe Lorentini dialogherà con lo storico Costantino Di Sante, uno dei primi studiosi dei campi fascisti in Abruzzo, esperto del sistema concentrazionario.
L’attore Icks Borea leggerà alcune lettere degli internati.
Durante l’incontro, verranno proiettati due brevi video:
–L’ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo (regia di Francesco Di Toro, voce di Icks Borea), in cui in pochi minuti è riassunto il lavoro svolto nel corso di due anni per il recupero dei “luoghi della memoria” dell’ex campo fascista di Casoli
–il video reportage di quasi sette minuti, opera del giornalista Francesco Paolucci che racconta questa storia ancora poco conosciuta.
Realizzare un progetto continuativo di studio, ricerca e didattica, in rete con gli altri Comuni abruzzesi coinvolti nel sistema concentrazionario, ricucendo simbolicamente il tragico legame dei Comuni della Regione Abruzzo nel periodo dell’internamento civile fascista, può contribuire ad articolare il uestopercorso di recuperoQQpercorso di recupero della Memoria dei tragici fatti accaduti nel nostro territorio durante la seconda guerra mondiale e a favorire un autentico processo di conoscenza, che deve diventare a sua volta coscienza critica, se vogliamo affrontare i complessi problemi del nostro tempo.
Info: www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chietinuova3febbraio