Tutto esaurito al Kursaal, per il monologo di Michele Santoro. Il giornalista, salutato da un lungo applauso. La serata, primo appuntamento della rassegna “Parole in circolo”.
Kursaal gremito, questa sera, per il monologo di Michele Santoro “La speranza al potere. Il sogno di un partito che non c’è”. Hanno preceduto l’ incontro con il giornalista, data zero di un ciclo di incontri italiani, i brevi interventi di Alessandra Angelucci, organizzatrice della rassegna “Parole in circolo” che ospita l’ evento, e dell’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini. Entrambi hanno ringraziato il direttore della sede Rai abruzzese Massimo Liofredi, e Valerio Di Mattia, che ha curato i contatti. Poco dopo le 18, Giulianova, città pronta all’ ascolto, “città aperta”, come l’ ha definita Giorgini, ha accolto con un grande applauso l’ entrata in scena di Santoro. “Prove spirituali di trasmissione” : la serata, ha detto il giornalista, rientra in una serie di tappe, in una nuova esperienza professionale motivata da ragioni intime, psicologiche, da un personale bisogno di tornare a “guardare i volti, sentire i battiti del cuore della gente”. Punto di partenza del suo discorso, la constatazione, condivisibile, di star vivendo una politica che è il “grande ignoto” dell’ Italia di oggi. Troppo facile, dinanzi alla scissione tra disillusione e speranza, parlar male di quel che c’è. Più difficile, ma più accattivante, provare a decifrare il desiderio collettivo di ciò che si vorrebbe che fosse, provare a sognare ” il partito che non c’è”. Erano presenti in sala anche esponenti della minoranza, segnale inequivocabile di un evento organizzato nel segno di una proposta culturale non divisiva, spunto di dibattito democratico, contro tutti i pregiudizi.