Al Caffè della Stampa di Brescia, approdano i CAFFE’ LETTERARI D’ITALIA E D’EUROPA che celebrano l’arte, la letteratura e la musica nelle più importanti città italiane ed Europee sia nei locali storici che in quelli contemporanei che abbiano una vocazione culturale. Antonio Lera, Presidente dell’Associazione AGAPE (Accademia Caffè Letterari d’Italia e d’Europa che ha come motto UNITI PER LA PACE NEL RISPETTO DI OGNI DIVERSITÀ), battezza la sede Bresciana come caffè letterario Sabato 15 Aprile 2023 all’insegna del “Tra L’Essere e L’Apparire – Il Tempo E La Bellezza”, DALL’AMORE DI SE’ ALL’AMORE PER GLI ALTRI.
Altri protagonisti della serata: MARGHERITA BONFILIO (Scrittrice), MATTEO BELGIOVANE (Scrittore), UGO BELLOLI(Scrittore), LIDIA LAUDANI(Scrittrice), CRISTIANO CASALINI (Scrittore), PAOLA MARIA BEVILACQUA (Scrittrice), MASSIMO CALABRIA(Scrittore), ANNAMARIA CITINO(Scrittrice), SIMONA ADIVINCULA(Scrittrice), NICOLA BERGAMASCHI(Editore), VALERIA CAVALIERE(Scrittrice), ELISABETTA RUMI(Scrittrice), ENZO CASAMENTO(Scrittore), RENATO ROMANO (Scrittore), MARA MATTAVELLI(Scrittrice), ROBERTO CAPO(Attore)
Nel cappello iniziale, Antonio Lera descrive come nel De Rerum Natura Lucrezio attraverso il piacere della lettura, introduce nella letteratura latina il primo esempio di poesia didascalica, volta a trasmettere la sua originale visione del mondo, secondo cui obiettivo dell’uomo è la ricerca della felicità attraverso la liberazione dalla paura della morte e la conoscenza della natura cui attribuisce una certa solennità… come la poesia per Dante sia la bussola per serbare o ritrovare la retta via… come Foscolo intraveda nella poesia una doppia funzione eternatrice e consolatrice, in quanto mitigante gli obbrobri del tempo presente, sollevando l’uomo a una sfera ideale… Pascoli sostenga che la poesia debba avere come obiettivo il diffondere la fratellanza, la solidarietà e la pace e Montale definisca la poesia come fondamenta dell’argine al dilagare della superficialità.
La poesia per Lera rappresenta uno strumento privilegiato di grande utilità sociale che attraverso la sua tipica straordinaria forza comunicativa ci consente di rallentare, di prendere fiato, guardare le cose da un’altra prospettiva, sviluppare nuove idee. Essa ha il compito di tirarci fuori dalle trappole e pene della quotidianità, senza tuttavia anestetizzarci o alienarci dalla realtà, ma bensì riconducendoci alla nostra essenza, per quell’effetto di sospensione e diradamento dei pensieri affollanti la nostra mente che appesantiscono il vivere. Se dovessimo dunque assimilare ad una parte del corpo la poesia dovremmo dire senz’altro lo scheletro, ovvero la struttura portante della nostra umanità. La poesia, rappresentata da un castello di parole custodisce le nostre emozioni ed arriva con certezza alla massima capacità di dialogo ed espressione in termini sociali. E se Orazio diceva Carmina non dant panem io dico che la poesia è il nostro pane quotidiano ed è il nutrimento più ghiotto per la nostra essenza ed è alla base del costruire una nuova visione della pace basata sui seguenti valori: rispetto, libertà, giustizia, solidarietà, tolleranza, passando dalla dimensione dell’Io alla dimensione del Noi. Il canovaccio dei Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, suggerisce l’unità essere-apparire come il vero traguardo esistenziale che scongiura di rimanere intrappolati nel campo dell’avere/mostrare o “dell’apparire avendo” e che blinda il tempo esistenziale in relazione all’unità e non all’unicità della natura umana nella dimensione del NOI, verso una globalità d’intenti e di pace nel pianeta, una sorta di Pronto Soccorso non solo poetico, dove versi, opere pittoriche, etc., divengano bastioni contro la perdita del piacere dell’essere e il dilagare della retrocultura dell’Apparire.