Emilia Romagna. Emergenza Alluvione: “Prestare la massima attenzione nelle aree colpite dall’alluvione perché le acque hanno già portato alla luce 6 ordigni bellici inesplosi”.
“Prestare la massima attenzione nelle aree colpite dall’alluvione perché le acque hanno già portato alla luce 6 ordigni bellici inesplosi ma il rischio sarà ancor più grande quando le acque si ritireranno. Compariranno ordigni nelle strade, nei parcheggi, nei parchi e i cittadini devono sapere come comportarsi”. Lo afferma Giovanni Lafirenze, referente del dipartimento Ordigni bellici inesplosi dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, l’ente morale Medaglia d’Oro al Merito Civile preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra e delle loro famiglie che vede nelle proprie fila molte vittime di ordigni bellici inesplosi ritrovati nel dopoguerra ma non solo, anche in tempi molto più recenti.
L’Associazione si unisce all’appello della prefettura di Ravenna che mette in guardia circa i rischi dei ritrovamenti da parte dei volontari o del personale impegnato nelle attività di soccorso ed emergenziali: gli ordigni se toccati o impropriamente rimossi rappresentano un serio rischio per l’incolumità della cittadinanza. In seguito al ritrovamento di 6 ordigni nelle zone alluvionate, l’Esercito ha diffuso un’utile locandina informativa con fotografie degli ordigni più comunemente rinvenuti.
“Invitiamo alla massima prudenza – prosegue Giovanni Lafirenze – durante le operazioni di soccorso ma soprattutto dopo, quando le acque si ritireranno. Il rischio di ritrovare ordigni è altissimo perché questi sono territori dove in passato sono venuti alla luce numerosi residuati bellici, spesso dai canali. Anche le zone coinvolte nelle frane sono ad alto rischio”.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione sul tema, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Conclusosi il programma De-Activate sui rischi connessi al ritrovamento degli ordigni bellici inesplosi, con una serie di attività di carattere didattico ed educativo, ora l’attività prosegue con il progetto Conoscere per Riconoscere che gira le scuole medie e superiori di tutto il Paese.
“Sensibilizziamo gli studenti su un problema che sembra appartenere al passato ma che è in realtà ancora attuale” dichiara il Presidente Nazionale dell’ANVCG Michele Vigne, anch’egli vittima di un ordigno bellico del dopoguerra ritrovato nel bellunese. E prosegue: “Gli ultimi dati raccontano un territorio nazionale disseminato di ordigni: nel 2021 gli interventi di bonifica terrestre sono stati 2.524, 165.000 ordigni sono stati rinvenuti in mare, per un totale di 50.288 ordigni esplosivi distrutti. Negli ultimi nove mesi gli ordigni bellici inesplosi hanno causato 4 feriti gravi e due morti”.
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