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“Per una nuova filosofia dello straniero”. Domani, venerdì 5 maggio, appuntamento con Biancamaria Di Domenico per i “Pomeriggi filosofici” in Biblioteca “Bindi” a Giulianova.

La rassegna dei “Pomeriggi filosofici” nella Biblioteca comunale “Vincenzo Bindi” giunge domani, 5 maggio, al quarto incontro. Ospite dell’appuntamento, alle 18, sarà Biancamaria Di Domenico, docente, giornalista e traduttrice. Al centro della dissertazione sarà il tema “Per una nuova filosofia dello straniero”. Nello scenario politico contemporaneo, in cui dominano ancora pratiche legate al vecchio assetto dello Stato-nazione e in cui imperversano i rapporti neoliberistici di produzione e della comunicazione digitale, la singolarità dell’Altro disturba e inquieta. Accusato da più parti di essere “fuori luogo”, di occupare un posto non suo, il migrante ‒ così come per certi versi l’ebreo nel Novecento ‒ diviene oggi il capro espiatorio di una società in perenne stato di ebollizione. “Ed è in questo scenario – spiega Biancamaria Di Domenico – che la figura dei marrani, gli ebrei costretti dalla violenta campagna antisemita spagnola alla conversione al cristianesimo per scampare all’esilio o alla morte, è da ricordare come l’esempio di una scissione ancora più radicale: sono «l’altro dell’altro». Tuttavia, nella nuova era dei muri e del filo spinato, in un mondo costellato dai campi di internamento per stranieri, si fa sempre più pressante l’esigenza di un impegno consapevole che si faccia carico della sofferenza dei diseredati, dei “dannati della terra”, perché c’è un obbligo verso ogni essere umano per il solo fatto che è un essere umano – per dirla con le parole di Simone Weil. Così, solo aprendo la strada ad una nuova etica della responsabilità, si può ripensare ad un autentico modo di coabitare”. Biancamaria Di Domenico è stata docente di Lingua e civiltà inglese nei licei di Bologna. Attualmente vive ed insegna nella Provincia di Teramo. Giornalista, traduttrice, è collaboratrice del Centro Studi “Vincenzo Filippone-Thaulero” di Roseto degli Abruzzi, è stata Cultrice di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “D’Annunzio” di Pescara, specializzandosi nell’insegnamento dell’italiano per stranieri e nel sostegno didattico. I suoi studi si sono concentrati principalmente sui rapporti tra ricerca filosofica e pratiche socioeconomiche nelle civiltà emergenti. Ha pubblicato articoli e saggi per quotidiani e riviste. Per Pazzini: Primo Levi. Perché dire la Shoah (2017) e Walter Benjamin. La religione del capitalismo (2019).

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