L’Associazione Culturale “L’isola che non c’è” di Nereto, per festeggiare i suoi primi 10 anni di vita, è lieta di presentare due serate dedicate al teatro, attività che negli anni l’ha contraddistinta, accogliendocentinaia di iscritti, tessendo relazioni sociali importanti, momenti di cultura partecipata e viva.
Il 17 e 18 luglio 2023 a Nereto (Te) presso il Teatroall’aperto “B. Brecht”si terrà la terza edizione dell’evento “TUTTA UN’ALTRA STORIA- Rassegna di Teatro” organizzata dall’ Associazione Culturale“L’Isola che non c’è” conil sostegno della Fondazione Tercas.
Un evento pensato e dedicato a tutti gli amanti del teatro affinché possano immaginare e sognare attraverso storie e racconti.
Ingresso gratuito senza prenotazione
PROGRAMMA
Lunedì 17 Luglio – ore 21:15
Spettacolo teatrale tout public dai 13 anni
TARTUFO – Laboratorio Teatrale L’Isola che non c’è
Regia di Ottaviano Taddei della Compagnia Teatrale Terrateatro
Dall’omonima e celebre opera di Moliere, prende vita lo spettacolo frutto di un percorso di formazione curato e gestito magistralmente dal regista Ottaviano Taddei, che vedrà in scena i ragazzi dell’Associazione Culturale L’Isola che non c’è. Lo spettacolo raccoglie l’invito di Moliere, mettendoci in guardia dagli ipocriti di ogni specie che ora, come allora, esistono e inquinano la società a vari livelli. Come accade sempre nella commedia, il tentativo è quello di educare il pubblico divertendolo e mettendo in luce i vizi e i difetti dell’uomo.
Martedì 18 Luglio – ore 21:15
Spettacolo teatrale tout public dagli 8 anni
RACCONTANDO PAOLO DEI LUPI – Bradamante Teatro
ispirato alla vita del biologo e poeta abruzzese Paolo Barrasso
Regia Roberto Anglisani
Di e con Francesca Camilla D’Amico
Lo spettacolo trae ispirazione dalla vita avventurosa del biologo e poeta PaoloBarrasso (Sulmona 1949 – M.Morrone 1991) che fu tra i primi a credere e adagire, negli anni ’70, nel primo progetto per la salvaguardia del Lupo Appenninico in Italia: l’“Operazione San Francesco”, promossa dal WWF. Nello spettacolo emergono anche le difficoltà e i conflitti con i cacciatori e con gli “scettici”. Conflitti tutt’oggi non ancora superati nel nostro Paese, in termini di tutelaambientale e di convivenza con la fauna selvatica. Lo spettacolo intende sfatare miti e false convinzioni sulla figura del Lupo, per favorire la conoscenzadi uno degli animali simbolo delle nostre montagne e raccontare come l’uomopossa intervenire in maniera costruttiva sui delicati equilibri dell’ecosistema.Paolo Barrasso era anche un poeta, il suo amore per la natura lo aveva portato a volerla raccontare per farne conoscere le meraviglie e i segreti.
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