Casoli.In un’epoca in cui la comprensione del passato è essenziale per affrontare le sfide del presente, due luoghi in Italia, Ventotene e Casoli, stanno emergendo come esempi emblematici di come la storia possa essere preservata e trasmessa alle future generazioni.
Dal 5 al 8 ottobre, l’isola di Ventotene è stata teatro di un corso di formazione per docenti, un’occasione per immergersi nella storia del confino politico durante il regime fascista. Questa storia è stata recentemente rivisitata e approfondita attraverso un corso di formazione che ha esplorato il sistema concentrazionario fascista e le politiche repressive dell’epoca che si è svolto Il corso, organizzato da enti di rilievo come l‘ISTORECO(Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia), www.viaggidellamemoria.it e il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione delle isole di Ventotene e Santo Stefano, ha offerto ai partecipanti una panoramica dettagliata di questo periodo oscuro della storia italiana. Anthony Santilli, referente del Centro di ricerca e documentazione, ha sottolineato l’importanza di questi incontri, affermando: “La narrazione delle esperienze che hanno portato alla realizzazione dei memoriali è essenziale per la formazione e la consapevolezza storica e partecipativa.” Infatti proprio a Ventotene qualche giorno fa è stato inaugurato il Memoriale del confino, una parete lunga 14 metri e alta due, dove sono apposti i nomi degli oltre 2000 confinati su questa isola durante il fascismo.
Parallelamente, nel cuore dell’Abruzzo, Casoli emerge come un altro luogo di memoria significativo. La Piazza della Memoria di Casoli serve come tributo a coloro che sono stati internati nel campo di concentramento fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo memoriale, che ha ricevuto ampio riconoscimento, è il risultato della meticolosa ricerca storica condotta da Giuseppe Lorentini, dottorando dell’Università degli Studi del Molise e responsabile del Centro di documentazione on linewww.campocasoli.org, e del progetto architettonico dell’architetto Giuseppe Fortunato. Basandosi su un’analisi documentale accurata, il design del memoriale ha cercato di “materializzare” la storia attraverso 218 incisioni, rappresentando le vite che hanno segnato quel luogo. L’Amministrazione comunale di Casoli ha svolto un ruolo fondamentale in questo processo. Non solo ha sostenuto attivamente il progetto, ma ha anche riconosciuto l’importanza di preservare e valorizzare la memoria storica.
Il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, ha espresso il suo orgoglio per l’iniziativa a Ventotene: “Casoli ha saputo mettere in luce la propria storia attraverso un’opera di grande impatto. Questa è la testimonianza del nostro impegno per la valorizzazione della memoria storica, e siamo onorati di collaborare con il Centro di ricerca e documentazione di Ventotene in questo percorso di conservazione e formazione.”
Il lavoro di ricerca e documentazione sul campo di Casoli, unito alla creazione del centro di documentazione online, rappresenta un modello di buone pratiche di fare memoria. Queste iniziative non solo conservano la storia, ma servono anche come strumenti educativi, promuovendo la formazione e la consapevolezza storica.
La collaborazione tra Ventotene e Casoli dimostra come la condivisione di esperienze e conoscenze possa creare una rete di memoria, garantendo che le lezioni del passato siano trasmesse alle future generazioni. Questa rete, che unisce luoghi e storie diverse, è un esempio di come la memoria possa diventare un ponte tra passato e futuro, tra ricerca storica e formazione.