“La cultura dei media” è un saggio del popolare giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, Giorgio Zanchini.
Ha come sottotitolo “Dalla carta stampata alla frammentazione digitale”.
Infatti tutto il saggio è un’attenta e precisa analisi della evoluzione del giornalismo c.d. “culturale” dalla, oserei dire, invenzione della stampa ai nostri giorni.
Giorgio Zanchini, in uno stile molto fluido, ci accompagna attraverso questo viaggio che parte dalle riviste del secolo XVII, quindi ci spiega la nascita della c.d. “Terza Pagina” dei quotidiani, in cui, negli anni vi anno scritto fior fiore di saggisti, scrittori, storici, uomini di teatro e di musica, politici, il tutto in un affresco che permette di leggere continuità e fratture nel lungo arco preso in esame.
La “Terza Pagina” era il fiore all’occhiello dei quotidiani italiani dall’Unità fino a quasi i giorni nostri, ma purtroppo l’avvento della rete, di internet ha pressocché svilito questa particolarità.
Attualmente si tende a non leggere più il quotidiano in quanto si ha premura, c’è poco tempo.
Ed ecco che la maggior parte dei giornali sono divenuti online, come anche i libri sulle varie applicazioni che circolano.
Quindi questo paesaggio mediatico e l’offerta giornalistica hanno dovuto conoscere cambiamenti radicali e l’informazione culturale si è dovuta adeguare, e, a mio parere, svilendola un po’.
Attualmente molti, soprattutto la nuova generazione, leggono le notizie sui social media e li commentano.
Le notizie vengono trasmesse con WhatsApp anche tra i componenti la redazione di una rivista e/o un giornale.
Quindi Zanchini in questa evoluzione analizza anche l’adeguamento di certi quotidiani storici al web.
Un discorso a parte va fatto per il periodo del COVID-19, ove ciascuno di noi viveva, sia per lavoro, sia per studio, sia anche per diletto dinanzi ad un video che poteva essere dello smartphone o del pc.
Quindi riunioni, conferenze, incontri tutti online.
È un saggio, questo di Giorgio Zanchini, che si legge praticamente tutto di un fiato.
Saggio ricco di dati, di statistiche, di analisi, di prospettive, che solo il Zanchini, inserito, e da anni, nell’ambito culturale e dei media (conduce giornalmente su Rai 3 “Quante storie” ove vengono sempre commentati varii argomenti attraverso un saggio, un romanzo con presente l’autore in trasmissione), ma soprattutto veramente appassionato di questi temi, poteva dare alle stampe.
Un grazie va anche a Giulia Marziali, dottoranda in italianistica, che ha collaborato con l’Autore alla stesura dei capitoli 5 e 6 del saggio stesso.
Concludo con le parole profetiche prese dall’Introduzione: «L’uso del web in questi anni non ha fatto che crescere, sottraendo spazio agli altri media, assorbendoli. È probabilmente il destino del sistema mediatico, sempre più unificato all’interno di internet. Su internet leggeremo i giornali, guarderemo la TV, ascolteremo la radio, capiremo notizie da blog, chat, social, network». Parole tratte da un saggio di Zanchini del 2009.
E quindi attualmente è così.
Sarà bene?