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Brunico. Gaetano Braga finalmente ritrovato

di Stefano Veggetti*

Cosa determina il vero valore di un artista? Il suo innato talento, la capacità di sacrificarsi per raggiungere la perfezione assoluta, l’abnegazione totale alla sua missione durante il corso della propria esistenza, oppure il segno indelebile che lascia dietro di sé e per cui viene ricordato? Non esiste una sola risposta. Una cosa è però certa: Gaetano Braga, violoncellista e compositore, è stato una stella nel firmamento musicale europeo della seconda metà dell’Ottocento.

Se avessimo una bacchetta magica e riportassimo Braga nei giorni nostri, come violoncellista sarebbe paragonato a Yo-Yo Ma, e come compositore di arie per canto, godrebbe di notorietà a livello mondiale con la sua più celebre melodia, la Leggenda Valacca, tanto quanto Domenico Modugno con il suo Volare. Allora perché continuiamo a ricordarlo solo in alcune sporadiche occasioni o anniversari?

Il motivo è sempre lo stesso: se nasci in un piccolo paese di provincia e la natura ti regala un grande talento e hai poi la fortuna di trovare un mecenate che ti permette di coltivarlo, devi dirigere le tue mete altrove. La maggior parte delle volte non vi fai ritorno, creando un distacco dalla tua comunità di appartenenza che può portare a sentimenti di estraneità, invidia e gelosia da parte di coloro che sono rimasti.

Chi si accorge dello straordinario talento musicale del fanciullo è la duchessa d’Atri, che lo spinge verso il Conservatorio di Napoli, in quel momento la scuola di musica più prestigiosa d’Europa, assicurandone protezione e aiuto. L’avventuroso e lungo viaggio del fanciullo undicenne per raggiungere Napoli, accompagnato dal padre, è già un segno premonitore del futuro del ragazzo. Legge il manifesto della rappresentazione di un’opera di Mercadante, che sarà poi il suo maestro, e vi partecipa. Ne esce ipnotizzato e pone come sua meta quella di comporre per il teatro.

Dotato di una voce straordinaria e di una memoria strabiliante, sfugge per poco all’operazione di castrazione destinata ai coristi della Cappella Sistina, dove avrebbe dovuto accedere. Persa la voce sopranile con la mutazione, viene folgorato casualmente dal violoncello, che d’ora in poi diventa il suo mezzo d’espressione durante l’intero suo percorso artistico, ed è affidato agli insegnamenti del violoncellista Ciaudelli, rinomato didatta che Paganini afferma essere stato suo discepolo. Ma porta avanti infaticabilmente e parallelamente anche lo studio della composizione.

Conclusi gli studi a Napoli, comincia il suo perenne girovagare che lo porterà a stabilirsi a Parigi (ottobre 1854) e comincia a collezionare i primi successi teatrali, che fanno presagire un futuro pieno di trionfi. In effetti, tali furono le rappresentazioni delle prime opere a Napoli e Vienna, seguite da rappresentazioni nei teatri della Scala a Milano, Parigi, Trieste, Modena, Cagliari, Venezia, Lisbona. Ma l’insuccesso dell’ultima opera Caligola rappresentata alla Scala, orchestrato con una congiura nei suoi confronti, e la conseguente delusione, lo spingono a porre fine alla carriera di compositore teatrale. I successi come violoncellista (il più grande della metà dell’800 insieme ad Alfredo Piatti) e compositore e di arie per voce continuano, senza interruzioni, fino al suo ritiro dall’attività di concertista nel 1894 quando da Parigi, dopo 40 anni, si trasferisce a Milano dove conclude la sua esistenza terrena.

La rilevanza artistica di Braga quale violoncellista e compositore è testimoniata dalle personalità artistiche e letterarie che erano legate alla sua figura, specialmente durante gli anni trascorsi a Parigi. Per citarne alcune: Verdi, Saint-Saëns, Gounod, Debussy, Meyerbeer, Borghi Mamo e Sivori tra i musicisti e compositori. Tra gli scrittori e letterati: Balzac, De Lauzirés, Dumas, D’Annunzio, Boito. Boldini, Delacroix e Morelli tra i pittori. Ma è il rapporto unico con Rossini a Parigi che conferma il suo status di artista celebrato. Il venerato maestro ne ammira il talento (lui che ne aveva da vendere), accoglie il giovane artista quasi come un figlioccio e gli dedica uno dei brani più belli per violoncello: Une larme. Lo vuole ospite fisso nel suo salotto parigino fino a coinvolgerlo nella preparazione ed esecuzione del suo ultimo capolavoro, la Piccola Messa Solenne. Così come straordinaria è l’amicizia con Antonio Fogazzaro che lo fa protagonista della novella Il fiasco del maestro Chieco, dove lo immortala e lo ritrae nella sua unicità di personaggio straordinario: eccezionalmente talentuoso, irriverente, sempre pronto allo scherzo, immerso totalmente nella musica appena abbraccia il suo violoncello che suona con occhi semichiusi, dando alle sue esecuzioni una vita indiavolata, facendo sospirare e gemere lo strumento più dolcemente di qualsiasi voce umana.

La monografia e l’epistolario che il Prof. Di Leonardo ha dato alle stampe sono una pietra miliare nel restituire (finalmente ed in modo definitivo) la straordinaria figura di Gaetano Braga al giusto riconoscimento e ammirazione che merita. Con un’attenta ricerca e una scrittura avvincente, l’autore ci offre uno sguardo approfondito sulla vita e l’opera del musicista, ripercorrendo ogni tappa significativa della carriera del musicista analizzandone la parabola artistica nel contesto culturale del suo tempo. Scorrendo la monografia ci immergiamo nelle vicende travagliate e appassionanti della vita di Braga, seguendo il suo percorso di crescita artistica e le conquiste sulle scene musicali europee. L’autore della monografia si cala nelle vesti di un detective competente ed appassionato, riporta con cura l’incredibile quantità di documenti scovati negli archivi d’Italia e d’Europa nel corso della sua lunga attività di studioso, li ordina, li verifica in modo inequivocabile, con un approccio di sincero rispetto e ammirazione verso il musicista. Aggiunge al testo note che sono illuminanti e schede sorprendenti per ricchezza di informazioni e considerazioni sui vari personaggi che hanno girato nella vita di Braga. Un lavoro titanico con un risultato straordinario. Con queste due ultime pubblicazioni dedicate a Gaetano Braga e con la realtà della Casa Museo Gaetano Braga, non c’è più giustificazione per continuare ad ignorare questo artista, che è sicuramente il personaggio più illustre di Giulianova. Doveroso è quindi promuovere la diffusione di questi lavori, nelle biblioteche ma soprattutto nelle scuole, dove si aprono innumerevoli opportunità di ricerca e approfondimento sulla vita e l’opera di Braga e di richiami storici e culturali riferiti alla vita di questo straordinario e unico artista. Braga avrebbe voluto tornare e concludere i suoi giorni a Giulianova ma non vi riuscì, a causa dei suoi parenti litigiosi e della mancanza di amici ed ambiente musicale e culturale adeguato. Tuttavia, grazie a questo studio appassionato del Prof. Di Leonardo, il musicista è riportato idealmente alle sue radici, riconciliandolo con la sua terra d’origine.

Nella Biografia di Braga sono compresi pregevoli saggi, anch’essi con taglio scientifico, sulla famiglia Gagliano, liutai in Napoli, su Gaetano Ciaudelli, alunno di Paganini e docente prestigioso, su Achille De Lauzières, poeta, librettista e musicologo, e su altri personaggi che hanno interagito con Braga.

Le opere di cu abbiamo trattato sono le seguenti:

– Giovanni Di LeonardoGaetano Braga, l’artista e il violoncello incantatore. Un musicista europeo del secondo Ottocento, Castellalto (TE), EditPress edizioni, maggio 2022.

– Giovanni Di Leonardo, Gaetano Braga attraverso la corrispondenza.Epistolario di un’anima artistica, con la consulenza musicale del M° Sergio Piccone Stella, Castellalto (TE), EditPress Edizioni, maggio 2023.

Stefano Veggetti

Brunico, 14 Marzo 2024

 

 

*Nato a Roseto degli Abruzzi, vive a Brunico, dove è violoncellista e direttore dell’Ensemble Cordia, nonché direttore artistico dell’Accademia di Musica Antica. Si è esibito come solista e in gruppi prestigiosi nei teatri e nei festival più rinomati in Europa e in America. Ha curato, su incarico della Sovrintendenza Archivistica Abruzzese, il restauro dell’opera inedita Ruy Blas e delle memorie di Gaetano Braga conservate nella biblioteca Bindi di Giulianova. Insegna Violoncello Barocco presso il Conservatorio dall’Abaco di Verona.

 

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