Abruzzo, Cultura & Società, In rilievo

Simposio e mostra “Langobardorum”. Interazione tra Abruzzo e Friuli

 

Non sfiorisca nella memoria uno scenario, lontanissimo ma aureo ed esaltante, che lega  due regioni, il Friuli e l’Abruzzo, nutrite di linfa longobarda nelle medioevali giornate crepuscolari. Qualche giorno addietro in occasione dell’inaugurazione della rassegna”Arte no caste” nella città di Atri in provincia di Teramo, si faceva cenno al fatto che al dire del monaco Paolo Diacono insigne storico autore della monumentale Historia Langobardorum, nativo di Cividale del Friuli, è stata proprio Atri a dare il nome al mare Adriatico. (Adria quae Adriatico pelago nomen dedit). Tra le presenze più autorevoli nella citata rassegna abbiamo notato tre artisti friulani di assoluti spessore come Giorgio Celiberti che sappiamo essere stato il cantore del pianto e dei lamenti infantili di bimbi ebrei perpetrati a Terezin, ed ancora Claudio Feruglio con il suo disperato addio alle voci umane sovrastanti quelle a lui più consoni quaresimali dello spirito ed infine Giovanna Carbone araldo di una nuova primavera per l’uso della carta da lei manipolata con perizia di orefice. Il filo aureo, ma aggiungerei logico tra le due regioni a cui si faceva cenno, recentemente si è consolidato in occasione del Simposio  Internazionale d’Arte “Langobardorum” tenutosi  nei suggestivi spazi della Villa de Claricini Dornpacher promosso da due insigni personaggi della cultura, il dott. Oldino Cernoia, presidente della Fondazione  Claricini e Morgan Caneva direttore dell’editrice Artestruttura. Mentre il coordinamento dell’evento, che ha avuto risonanza internazionale, era affidato a Giancarlo Caneva e Lorenzo Palumbo, per la direzione artistica è stato nominato lo storico dell’arte abruzzese Leo Strozzieri, noto per essere uno studioso appassionato del Futurismo (a lui si deve la ricerca sull’origine dei tagli di Lucio Fontana desunti da un’opera futurista del 1933 esposta alla Biennale di Venezia del perugino  Alessandro Bruschetti). Affascinanti lavori quelli prodotti  da artisti dell’Alpe Adria provenienti da ben cinque nazioni, ovvero Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, tutte opere che verranno esposte in una mostra  prevista da sabato 15 al 29 giugno 2024 nei locali della chiesa di Santa Maria dei Battuti in Cividale del Friuli. Nell’elegante catalogo che documenta a colori l’intera esposizione degli  artisti (in calce l’elenco completo),  è riportato un originale testo di Leo Strozzieri, che non si connota come testo critico sulle varie opere esposte o testo storico sui Longobardi; trattasi al contrario di un peana che sappiamo essere stato un canto corale di lode in onore di Apollo e che per la circostanza l’autore dedica ai guerrieri di Alboino non predatori ma lussuriosi protagonisti di aurea civiltà.

Artisti espositori:

Italia: Roi Aj, Valentina Azzini, Bluer (Lorenzo Viscidi), Manuela Brisinello, Ivana Burello, Alessandro Cadamuro, Giorgio Chiarvesio, Giovanna Carbone, Walter Cosatto, Alfred De Locatelli, Ferruccio Franz, Graziano Giovanatto, Paola Moretti, Carlo Palumbo, Sonia Passoni, Cesare Serafino, Leo Strozzieri, Antonio Zucchiatti.

Austria: Plank Hannes, Franz Berger, Mario Uberhoper.

Slovenia: Klavdij Tutta, Klementina Golija, Rudi Skocir, Monica Lazar, Cvetka Hojnik.

Croazia: Bruno Paladin, Ivona Verbanac, Zdravko Milic.

Ungheria: Herman Laszlo

 

 

 

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