Giulianova. Successo per la 2° edizione della “La Sciab’ch” davanti il Cristallo mare della famiglia Casaccia. Evento organizzato dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Mariani d’Italia

Giulianova. Con il patrocinio della Regione Abruzzo e della Città di Giulianova, domenica scorsa, 18 agosto, sulla riva prospiciente lo stabilimento balneare Cristallo mare della famiglia Casaccia, si è svolta la 2° edizione della rievocazione storica della pesca denominata “ la sciab’ch” (sciabica). L’evento, organizzato dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia guidata dal presidente Cristian Bondi, affiancato dal segretario Luca De Felice, Domenico Marà e Francesco Mastrilli del direttivo e l’alfiere Stefano Bondi, compreso i soci ordinari, hanno dato vita alla tradizionale e antica pesca. La manifestazione avevo solo lo scopo dimostrativo di pesca con il sistema tratta a mano (Sciabica) con il coinvolgimento della popolazione residente e dei numerosi turisti che quest’estate affollano il nostro litorale. Durante le fasi di tiraggio, cefali, triglie, lucci ed altre specie  dell’Adriatico, sono riusciti a saltare la rete di pesca nella fase finale. Anche con poco pesce preso, gli organizzatori, hanno deciso di ributtare in mare il magro risultato. Al termine della manifestazione, il socio Giuseppe Cartone e il presidente Bindi, hanno raccontato episodi e metodi legati al mondo della pesca e all’attività della locale sezione giuliese intervistata dal giornalista Walter De Berardinis. La manifestazione si è svolta sotto la stretta collaborazione del personale del Cristallo mare guidato da Claudio De Luca. La Sciabica, con questo nome si chiamava sia la barca che la rete, con la quale si poteva pescare posizionando la rete ad una certa distanza dalla battigia. Una volta formato un semicerchio e formando un grande sacco con maglie molto strette, da riva si tirava dolcemente con dei grossi legni denominati “mazza”. Una volta che il sacco si avvicinava alla riva, i pescatori rivoltano la rete per buttare il pesce sulla battigia ed essere pulito. Ringraziamo il poeta dialettale Gino Silvestro Gervasini per questa poesia

La sciabb’ch’ (di Gino Silvestro Gervasini)

Llà a lu mar’

s’ sta p’ fa jurn’

e lu sol’ ngumeng’ a scallà.

Na sciabb’ch’ pœ’sch’,

la ggend’ lo la r’v’ aspètt’.

A s’ væ’d a salda’ ddùmiell’

la p’scat’ va bbè.

S’ send’ navoc’:

“Pr’parœ’t’v’ carcale’m’

‘nandravodd’,

caccuscì c’ magnce’m’

ddup’sc’tt’.”

 

La sciabica (di Gino Silvestro Gervasini)

 

In riva al mare

s’intravede l’alba

e il sole, alfine,

comincia a scaldare.

Una sciabica cala la rete,

gli sciabicotti aspettano a riva.

Si vedono cefali saltare

fuori dall’acqua: segno

di pescata fruttuosa.

Una voce comanda:

“Tenetevi pronti per un’altra pescata;

se va bene come questa,

mangeremo buon pesce.”