VIAGGIO IN RIMA ALLA RISCOPERTA DELLA VALLE DI NERFA. PRESENTAZIONI del LIBRO “LA VALLE DI NERFA” di Rupe di Gerifalco a cura di Mira Carpineta, Angelo Fracassi e Carmina Palleschi

 

Due giorni intensi e ricchi di incontri per “La Valle di Nerfa” di Rupe di Gerifalco, rieditato da Tabula Fati di Marco Solfanelli Editore. Un Libro raro e molto particolare, edito nel 1931 che ha trovato nuova vita grazie a Angelo Fracassi, Mira Carpineta e Carmina Palleschi che ne hanno curato la riedizione e le presentazioni tenutesi il 10 agosto scorso a Pagliara e Castellafiume e l’11 agosto a Capistrello radunando un nutrito pubblico di appassionati e curiosi.

L’autore del libro, il Maestro e Commendatore di Pagliara dei Marsi, Francesco Di Marzio,  si firma con uno pseudonimo che evoca atmosfere avventurose e medievali: Rupe di Gerifalco, un nome che in realtà indica un luogo ben preciso, dove i ruderi di un antico castello raccontano storie di briganti e cavalieri.

“La particolarità e l’originalità di questo libricino – spiega Mira Carpineta, curatrice della ristampa insieme ad Angelo Fracassi e Carmina Palleschi – è nella forma della scrittura scelta dall’autore, ovvero le rime baciate, in versi endecasillabi e quartine. Un modo di descrivere luoghi, paesaggi, tradizioni e genti che grazie alle rime, appunto, è entrato, ed è rimasto, nella memoria collettiva delle popolazioni dei cinque paesi descritti, arrivando fino a noi grazie ai nostri nonni che ce le hanno declamate. “

La Valle di Nerfa inizia dove i monti “Dogana e Aurunzo fanno sella”, ai bordi della piana del Fucino, l’antico lago prosciugato già dall’imperatore Claudio 2000 anni fa e poi dal principe romano Alessandro Torlonia. Comprende cinque paesi: Petrella Liri, Cappadocia,  Pagliara dei Marsi, Castellafiume e Capistrello.

“Il viaggio attraverso i cinque paesi della valle, descritto da Francesco Di Marzio è lo stesso che compie il fiume Liri, che “serpeggia la valle a torti giri” – aggiunge Angelo Fracassi – e testimonia i cambiamenti sociali avvenuti nel territorio, passato da un’economia lacustre e rurale alle prime forma di industrializzazione, con le officine, la centrale elettrica, la cartiera. Ho ritrovato questo libricino, originale, nella biblioteca di mio nonno, ebanista, che aveva eseguito un lavoro per il maestro Di Marzio e che glielo aveva regalato con una dedica autografa. Ci siamo accorti, rileggendolo di quante  affinità ci siano tra il tempo descritto dall’autore, il 1931, ed oggi. Il Commendatore ha scritto il poemetto per “valorizzare la Valle e le sue peculiarità”, ed è in fondo anche quello che noi stiamo facendo oggi con il recupero di questi bellissimi versi”.

Ma oltre alla descrizione geografica dei luoghi, nel libro ci sono tanti dettagli sulle lavorazioni, sulle peculiarità e l’indole dei diversi abitanti della valle.

“Aver usato le rime è stato un “espediente” utilissimo per la trasmissione e la memorizzazione dei testi perché anche le persone analfabete potevano impararle e declamarle, come hanno fatto con noi  i nostri nonni – conclude Carmina Palleschi –  È proprio attraverso la trasmissione orale che tanta cultura popolare viene trasmessa e ci ha raggiunto fino ad oggi. I canti delle tradizioni liturgiche, gli stornelli e i mottetti che scandivano la quotidianità rurale, i proverbi che tramandavano il sapere della vita contadina. Attraverso queste testimonianze, oggi sempre più rare possiamo scoprire la storia su cui poggia la nostra attualità”.

Gli eventi sono stati realizzati dalle diverse associazioni pro loco dei paesi coinvolti e dai loro attivissimi rappresentanti: Aurora di Marzio e Tonino Meco per Pagliara, Nadia Bussi per Castellafiume, l’associazione Amici dell’Emissarioper  Capistrello. Presenti, oltre al numeroso e folto pubblico, la Sindaca di Pagliara e Castellafiume Giuseppina Pirozzi e l’assessore Emiliana Salvati di Capistrello. A moderare gli eventi il giornalista Alfio Di Battista.

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Mira Carpineta nasce a Teramo nel 1964, Laureata in Comunicazione internazionale

e interculturale con indirizzo giornalistico, è giornalistapubblicista iscritta all’ODG Abruzzo. Ha diretto fino al 2015 ilmagazine mensile “PrimaPagina”, un periodico abruzzese di cui oggi

gestisce i contenuti del sito web. Scrive articoli per numerose testatein lingua italiana nel mondo, dalla Svizzera all’Australia. Ha pubblicatonel 2023, Na otanò… (Tabula fati, Chieti), un volume di memoriestoriche e familiari su Capistrello. Attualmente ricopre l’incaricodi vicedirettore del mensile romano dedicato ai nostri connazionali all’estero: ITALIANItalianinelmondo.com.

Angelo Fracassi, Laureato in Scienze biologiche, svolge la suaattività professionale nel campo della sicurezza alimentare. Profondamentelegato al suo paese di origine, Capistrello, ha contribuito afarne conoscere aspetti nascosti e storie del passato attraverso variepubblicazioni tra cui La Confraternita di Nostra Signora del SacroCuore. Una storia di Capistrello dal ‘600 ai nostri giorni (2012).Appassionato anche di tradizioni popolari insieme a Carmina Palleschi

ha raccolto una serie di canti popolari nel volume Dialoghiabruzzesi tra memoria e futuro (Kirke, 2021) che raccolti in un CD,costituiscono la prima pubblicazione di registrazioni di canti di

tradizione orale per Capistrello. Una ulteriore raccolta di cantitradizionali è stata pubblicata in Ad horamnonam, Nuove ricerchesul Sacro Triduo abruzzese fra pratiche sonore e devozione (Kirke,

2022) che rappresenta una analisi sistematiche della tradizionepopolare e canora del triduo pasquale a Capistrello. Attualmentepartecipa alle attività delle associazioni di volontariato del paese,l’AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue e Gli amici dell’EmissarioETS, che ha contribuito a fondare.

Carmina Palleschi, capistrellana doc, anche se romana pernecessità lavorative, insegnante di scuola per l’infanzia, con lapassione per la realizzazione di costumi teatrali. Impegnata nel

volontariato, collabora con alcune organizzazioni noprofit, ma la sua“mission” è in realtà la ricerca e la conservazione del patrimonioculturale orale del suo paese di origine. Da anni, insieme ad AngeloFracassi, raccoglie racconti, canti, tradizioni popolari, intervistandoe registrando le voci delle persone – sempre più rare – depositarie diqueste testimonianze, che poi pubblica sulle sue pagine social. Con ilCentro Studi Marsicani e la pro Loco di Avezzano ha realizzato un cde un volume per la Tavola Rotonda Ad HoramNonam(Kirke, 2022),che rappresenta la prima  pubblicazione di canti di Tradizione oraleper Capistrello.

 

 

La Valle Di Nerfa –di Rupe di Gerifalco, a cura di M.Carpineta, A. Fracassi, C. Palleschi, 2024 ed. Tabula fati.