A Teramo in via Savini una scultura che ricorda l’eccidio di “Sella Ciarelli”. 3 carabinieri e 1 alpino furono uccisi dai tedeschi.

 

 

Sabato 5 ottobre 2024 alle ore 10.30 in Teramo via Savini, nei pressi dell’ingresso carraio di questa Caserma, sarà scoperto il bassorilievo raffigurante “ I martiri di Sella Ciarelli” , opera donata dall’autore il  maestro scultore Giuseppe Palombo al Comune di Teramo per renderla fruibile alla popolazione.

L’opera realizzata nel 2001 di cm 96 di altezza e 146 di larghezza è stata eseguita in cemento fuso francese, raffigura il momento in cui tre Carabinieri e un Alpino vengono fucilati da un plotone di esecuzione nazista per rappresaglia.

L’opera oltre ad abbellire un angolo della città ricorderà ai passanti e in particolare alle future generazioni il sacrificio quattro giovani italiani che hanno servito la Patria fino all’estremo sacrificio, atto che non deve e non può essere dimenticato.

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PUBBLICHIAMO IL TESTO DELLA RELAZIONE INVIATA A ROMA PER IL CONFERIMENTO DELLA 4 MEDAGLIE D’ONORE DI BRONZO A CURA DI WALTER DE BERARDINIS

Al Comitato per la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti (art.1, commi 1271-1276, legge n°296 del 2006) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo

Via della Mercede, 9 – 00187 Roma

 

 

Oggetto: integrazione alla domande di: Renzi Donato, Annecchini Settimio, Cianciosi Angelo e Barducci Leonida.

 

Spett.le Comitato,

la vicenda dei tre Carabinieri e l’Alpino morti nella strage denominata “martiri di Sella Ciarelli” del 26 settembre 1943, ad opera di un non meglio identificato drappello di soldati tedeschi, si colloca all’indomani dei noti fatti dell’8 settembre 1943 nella provincia di Teramo.

 

Nello specifico, i fatti di seguito narrati, si riferiscono alla battaglia di Bosco Martese (località Ceppo nel comune di Rocca Santa Maria – TE)[1] e la consegna, il 15 settembre 2005, della Medaglia d’Oro al merito civile alla provincia di Teramo da parte del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi[2]

 

I tedeschi, a seguito delle pesanti perdite avute durante la battaglia contro i partigiani asserragliati nel Bosco Martese, decidono di passare al contrattacco nei giorni successivi cercando e rastrellando i fiancheggiatori e gli stessi capi partigiani. Il giorno prima della strage, 25 settembre 1943, vengono catturati e passati per le armi 4 partigiani e un civile: strage Imposta di Bosco Martese (Rocca Santa Maria – TE) o strage del mulino “De Jacobis” [3]. Nei giorni successivi ci saranno altre rappresaglie e uccisioni di civili, partigiani e militari, fino alla liberazione della provincia di Teramo nel giugno 1944[4].

 

Il 26 settembre, a Valle Castellana, una intera compagnia di tedeschi, circondato l’abitato, raduna tutti gli abitanti in piazza per interrogare e cercare i fuggiaschi dei vari campi della provincia di Teramo d’internamento (ebrei, cinesi, slavi e rom)[5] e concentramento di Servigliano (inglesi, americani, neozelandesi, indiani)[6] e partigiani (civili e militari)[7]. Alle 16,30 fanno irruzione nella caserma dei Reali Carabinieri, catturando 4 militi: Annecchini Settimio, Cianciosi Angelo[8], Barducci Leonida e Coscia Vito; un fuggiasco neozelandese (ospite di Renzi per rifocillarsi) e l’Alpino Renzi Donato, quest’ultimo in casa perché in licenza straordinaria (convalescenza per malattia) tornato dall’Albania. Liberati e fatti tornare a casa gli abitanti del paese, nel trambusto generale, il carabiniere ausiliario, Coscia Vito, si da alla fuga tra i boschi facendo perdere le proprie tracce. I restanti 5 vengono portati nei pressi di una casa abbandonata denominata “Cà di Mimì” dove vengono interrogati e torturati per avere notizie dei nascondigli dei partigiani o della mancata segnalazione di movimenti di militi nemici diretti verso il confine con la vicina Ascoli Piceno. Riportati all’aperto, visto il loro diniego a fare i nomi, vengono fucilati in località Sella Ciarelli nel comune di Rocca Santa Maria (TE) – strada Valle Castellana-Teramo: muoiono il 33enne Brigadiere Barducci Leonida, nato ad Ancona, Comandante della stazione dei Carabinieri Reali di Pascellata-Valle Castellana; il 42enne Carabiniere Cianciosi Angelo, nativo di Furci (CH), lascerà la moglie e 4 figli; il 41enne Carabiniere Annecchini Settimio di Fossacesia (CH), lascerà la moglie e 6 figli, 30enne Sergente Maggiore Alpino Renzi Donato di Valle Castellana (con residenza a Fossacesia), lascerà la moglie e due figlie e il Neozelandese (mai identificato).[9] . Per ordine della stessa compagnia e come monito alle bande partigiane e alla popolazione, verrà vietato la rimozione dei corpi. Nei primi giorni di ottobre (10 giorni dopo la morte) verrà ordinato la rimozione e il seppellimento degli stessi da parte del parroco del paese (anche lui ex carabiniere) Don Aldebrando Brandi (parroco di Santa Croce in Pascellata (TE) dal 1 novembre 1942 e fino al 1 luglio 1952)[10]. Sarà lo stesso parroco di Pascellata a scrivere alle famiglie delle vittime raccontando le ultime ore di vita dei poveri militi. Il 2 giugno 2023 a Teramo, grazie all’interessamento del presidente dell’ANC – Associazione Nazionale Carabinieri, Pietro Piccioni e al ricercatore storico sugli IMI, Walter De Berardinis, dopo 80 anni dal quel tragico epilogo hanno ricevuto alla memoria la Medaglia d’Onore dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per Leonida Barducci ha ritirato il nipote, Alessandro Barducci ; per Settimio Annecchini ha ritirato il nipote il nipote Valter Luciani; per Donato Renzi ha ritirato il nipote, Gianfranco Natale e per Angelo Cianciosi il figlio Giuseppe Cianciosi.

 

Giulianova, 26 marzo 2023.

 

In fede

Walter De Berardinis

 

 

 

 

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[1] AA.VV., Dizionario della Resistenza – luoghi, formazioni e protagonisti, Einaudi editore, 2001, Torino, p. 881.

[2] https://presidenti.quirinale.it/elementi/202198

[3] https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=201

 

[4] AA.VV., La Resistenza nel Teramano, Casa della Cultura Carlo Levi, 1975, Teramo, p.110

[5] Carlo Spartaco Capogreco, I Campi del Duce, Einaudi, 2004, Torino, p. 314

[6] Italia Iacoponi, Il Fascismo, la resistenza, i campi di concentramento in provincia di Teramo – cenni storici, Grafiche Martintype, 2000, Colonnella, p.313

[7] Anna Maria Casavola, Carabinieri tra resistenza e deportazione – 7 ottobre 1943/4 agosto 1944, Studium edizioni, 2021, Roma, p.324

[8] Vedi foglio matricolare allegato alla presente lettera dove viene riportata la dicitura “catturato”

[9] Antonio Rupa, I Martiri di Sella Ciarelli – Angelo, Donato, Leonida e Settimio, edizione ANC,  Fossacesia, 2008, p.80.

[10] Ibidem