L’Ing. Paolo Provino, Presidente di Enbital, commenta i recenti fatti di cronaca che hanno riguardato, principalmente, i minori e che pongono grandi interrogativi sulla sicurezza.
“L’aggressione a Montesilvano e il recente caso di violenza sessuale di gruppo a Pescara su una giovane di 17 anni, con due fratelli indagati, sono eventi che ci scuotono profondamente e ci pongono di fronte a una realtà innegabile: la sicurezza nelle nostre città è sempre più a rischio.
“Come Presidente di Enbital, Ente da sempre impegnato per la salvaguardia a tutto tondo dei cittadini attraverso il proprio Centro Studi , sono particolarmente preoccupato per questa escalation di violenza. I dati che raccogliamo e analizziamo ci mostrano un quadro allarmante, con un aumento di episodi che vedono come vittime giovani e fragili.
L’aggressione a Montesilvano, con un sedicenne accoltellato in strada, e il caso della diciassettenne abusata a Pescara, sono campanelli d’allarme che non possiamo ignorare. Dobbiamo interrogarci sulle cause profonde di questa violenza, sulle dinamiche sociali che la alimentano, sulla necessità di investire in politiche di prevenzione e inclusione.
La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico, ma anche di educazione, di cultura, di opportunità. Dobbiamo lavorare insieme, istituzioni, famiglie, scuole, associazioni, per costruire una comunità più coesa e solidale, dove i giovani possano crescere e realizzarsi senza essere vittime o artefici di violenza senza anche dimenticare la violenza di genere, ancora troppo spesso derubricata nella sua gravità, se non, ancor, peggio tenuta nascosta tra le mura domestiche o nei contesti di socializzazione giovanile.
Dobbiamo lavorare moltissimo, a che cadano i residui muri del silenzio, incoraggiare le vittime a denunciare, garantire loro il sostegno e la protezione necessari. Dobbiamo tornare ad educare i nostri giovani al rispetto reciproco, al consenso, alla parità di genere.
Enbital, attraverso il suo Centro Studi, è impegnata a fornire dati e analisi utili per comprendere e contrastare questi fenomeni. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni e con la comunità per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e intervento.
La sicurezza delle nostre città è una responsabilità collettiva. Non possiamo più permetterci di delegare, di aspettare che siano altri a risolvere i problemi. Dobbiamo invece assumerci la responsabilità della nostra parte, con coraggio e determinazione, per costruire un futuro più sicuro e sereno per tutti.
Credo fermamente che l’educazione al rispetto delle leggi e delle persone debba iniziare dalla scuola. Per questo, propongo che ogni settimana, in tutte le scuole, si dedichino 45 minuti a lezioni tenute da personale in divisa. Questi incontri servirebbero a insegnare ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole e delle persone. Credo sia urgente concentrarsi sull’insegnamento del rispetto fondamentale tra uomo e donna, che sono le basi della nostra società”.