Questa mattina, nelle Province di Pescara, Teramo e Chieti, i Carabinieri del R.O.S. e dei
Comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno eseguito un provvedimento di
sequestro preventivo di beni mobili ed immobili1
per un valore complessivo di circa 5
milioni di euro, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale de L’Aquila, su richiesta della locale
Procura Distrettuale Antimafia, in applicazione dell’art. 12 sexies della Legge 356/1992, nei
confronti di una decina di indagati, parte dei 71 destinatari del provvedimento cautelare in
carcere, eseguito il 21 ottobre 2013 in Italia, Albania, Kosovo e Bosnia, al termine
dell’operazione ELLENIKA.
In particolare le indagini, condotte sotto la direzione della magistratura abruzzese, avevano
consentito di delineare una ramificata struttura transnazionale di matrice kosovaro –
albanese, dedita al traffico di centinaia di chili di eroina dall’Albania in Italia, tramite il
Kosovo e la Bosnia.
In Albania, il sodalizio era peraltro in grado di approvvigionarsi di eroina afghana
direttamente dai fornitori turchi, introducendo poi il narcotico in diversi Paesi europei ed in
Italia, ove alcuni connazionali erano incaricati di supervisionare alle periodiche spedizioni,
assicurando il collegamento in particolare con gruppi criminali albanesi per la successiva
commercializzazione sui ricchi mercati centro-settentrionali; proprio nell’area pescarese,
peraltro, era stato individuato il principale snodo per lo smercio dell’eroina introdotta nel
nostro Paese.
L’odierno provvedimento di sequestro preventivo scaturisce proprio dagli ulteriori
approfondimenti eseguiti dal R.O.S. nei confronti del sodalizio indagato, con
l’individuazione di beni immobili e mobili per un valore commerciale di oltre cinque
milioni di euro.
Nel complesso, l’attività ha confermato la propensione delle organizzazioni criminali
maggiormente strutturate a reinvestire i proventi derivanti dal traffico internazionale di
droga nei settori commerciale ed immobiliare.
Roma, 14 marzo 2014
1
13 immobili siti a Pescara (6) ed a Teramo (7), 3 esercizi commerciali siti a Pescara di cui due attivi nel settore
ortofrutticolo ed uno nella compravendita di autovetture, 21 auto/moto veicoli, riconducibili agli indagati