Con un’operazione culturale di altissimo livello, l’Amministrazione Comunale di Caltanissetta e la Pro Loco hanno inaugurato, il 14 marzo 2014, al Museo di Palazzo Moncada la “Sala della Cultura Nissena” intitolata allo scultore nisseno Giuseppe Frattallone (1832-1874), per valorizzare il patrimonio artistico e culturale della città, ospitandovi 7 sculture dello stesso scultore e 23 quadri di Francesco Guadagnuolo raffiguranti gli “Uomini Illustri di Caltanissetta”. Nelle altre sale del Museo Civico si possono ammirare anche le sculture di Michele Tripisciano (1860-1913) l’artista nisseno autore di opere meravigliose sparse nelle piazze di Roma. La Prof.ssa Rosanna Zaffuto Rovello ha voluto sottolineare, nella sua prolusione, proprio questa affinità culturale che lega i tre artisti nisseni: Tripisciano e Guadagnuolo si sono trasferiti a Roma per esigenze artistiche e Frattallone a Firenze, dopo il suo esordio incoraggiato dal Barone Barrile. Ma ciò che rileva è la presenza al Museo delle opere di un artista ancora vivente, di casa al Vaticano, dove ha curato decine di mostre dedicate soprattutto al Beato Papa Wojtyla, ma famoso a livello internazionale per la copiosità delle sue opere sparse in tutto il mondo, una delle quali, il “Debito Estero” si trova All’ONU, esposta permanentemente al Palazzo di Vetro di New York. Nel corso della cerimonia, sottolineata dalle note del quintetto di chitarristi Cubèbe, è stato presentato anche un libro su Michele Tripisciano, edito dalla Lussografica; autori: Francesco Gallo Mazzeo e Marisa Sedita Migliore, Presidente della “Dante Alighieri”. I ritratti raffigurano personaggi illustri del Nisseno, come lo scrittore Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956), il critico Luigi Russo (1892-1961), gli scultori Tripisciano e Frattallone, il musicista Luigi Cornia (1885-1927), il poeta Mario Gori morto nel 1970, l’attore Luigi Vannucchi, l’ingegnere Giuseppe Gabrielli (1903-1987) geniale progettista di brevetti aereonautici firmati con la sigla “G”, il Filosofo e Critico Rosario Assunto e tanti altri. Si tratta di personaggi insigni che hanno onorato la loro città d’origine con le loro opere. Per questo Guadagnuolo ha voluto realizzarne i ritratti affinché il loro ricordo non venga cancellato dal tempo e dall’indifferenza dei posteri. In quegli oli c’è tutta l’arte e la bravura di un grande ritrattista come Guadagnuolo il quale, al di là della somiglianza fisica, ha saputo cogliere le peculiarità più profonde dell’animo e del talento di ogni personaggio. Franco Russo
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