Italia

Roma 3 aprile campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi.

Il 3 aprile 2014 alle ore 10.00, presso la Sala Nassirya di Palazzo Madama in Senato, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, l’Ente Morale preposto per legge alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra italiane e dei loro congiunti, annuncerà il lancio della campagna di sensibilizzazione sul tema degli ordigni bellici inesplosi.

CatturaordigniMine e ordigni bellici continuano a uccidere e ferire migliaia di persone ogni anno in tutto il mondo, sostiene l’ONU in occasione della Giornata Mondiale per la Promozione e l’Assistenza all’Azione contro le Mine e gli ordigni bellici inesplosi che si celebra il 4 Aprile di ogni anno. Tre vittime su quattro sono civili, che azionano questi congegni, a volte anni dopo la fine di una guerra.

Anche se in Italia l’ultimo conflitto bellico risale ormai a 70 anni fa, questo tema è purtroppo ancora attuale anche nel nostro Paese, visto l’elevatissimo numero di ritrovamenti e gli incidenti che accadono ancora oggi su tutto il territorio nazionale. Pochi sanno, infatti, che ogni anno in Italia vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni (dati del Ministero della Difesa), principalmente della seconda guerra mondiale, i quali nel 2013 hanno causato n. 11 gravi ferimenti e già altri n. 3 nei primi mesi del 2014. E’ di marzo dello scorso anno, ad esempio, il tragico ferimento di tre giovani a Novalesa, nel torinese, in cui due di loro, Nicolas e Lorenzo, hanno perso la vista (il primo anche la mano) a causa dell’esplosione di un ordigno trovato in un campo. Mentre è di gennaio 2014 il caso di un agricoltore di Belluno ferito gravemente al volto e alle mani a causa dell’esplosione di un ordigno colpito mentre stava zappando la terra.

Anche il Presidente dell’Associazione, l’Avv. Giuseppe Castronovo, è stato vittima di uno di questi ordigni. Egli, infatti, ha perso la vista a nove anni, il 26 giugno del 1944, a causa dell’esplosione di una penna bomba: “E’ doloroso ed inaccettabile che a distanza di settant’anni dalla fine della guerra” afferma il Presidente Castronovo – “altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino”.

E’ la riflessione su questi dati ed il desiderio che la guerra finisca per sempre nel nostro Paese, che ha fortemente motivato questa campagna, finalizzata all’informazione sull’attualità di questo fenomeno e alla prevenzione sul rischio di incidenti connessi al ritrovamento di ordigni bellici.

Chi si imbatte oggi in qualche parte del Paese in un ordigno bellico, infatti, talvolta lo scambia per qualche oggetto di uso comune (ad es. un lumino, un giocattolo, un rottame, una penna), altre volte lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare, pensando erroneamente che a distanza di tanti anni abbia perso la capacità di detonare. Con una corretta informazione dell’entità del fenomeno – e dunque sulla concreta possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni – e della pericolosità di questi se manipolati da personale non specializzato, molti tragici incidenti potrebbero essere evitati.

Questo è l’obiettivo più immediato della campagna, che si rivolge a tutti ed in particolare ai giovani e che in una seconda fase interesserà anche le scuole, affinchè chi si imbatte in questi ordigni sappia come comportarsi e contatti immediatamente le autorità (112 o 113) così da scongiurare un rischio per se stessi e per gli altri, dando avvio alle necessarie azioni di bonifica di quel pezzo di territorio, contribuendo a rendere più sicuro il nostro Paese.

Nel corso della conferenza stampa, cui prenderanno parte oltre al Presidente dell’Associazione, Avv. Giuseppe Castronovo, il giovane Nicolas Marzolino, vittima dell’esplosione dell’ordigno bellico di Novalesa nel marzo 2013, il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Gioacchino Alfano, rappresentanti degli uffici tecnici della Difesa preposti alle bonifiche, verrà presentato il volume “Schegge Assassine”, che ripercorre cronologicamente i ritrovamenti più eclatanti di ordigni in Italia e gli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni, a cura di Giovanni Lafirenze, membro del Dipartimento Ordigni Inesplosi dell’ANVCG e impegnato da oltre 30 anni nella bonifica del territorio.

 

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