Umberto Braccili in “Lo dico al Tg” da voce agli sfoghi dei cittadini, che altrimenti non l’avrebbero. 150 storie, tra le tante trattate dal 2007 a oggi in TV, tutte attuali… Ogni capitolo è composto da una segnalazione, dal servizio che ne è seguito e da un aggiornamento al 2013.
“LO DICO AL TG”, il libro di UMBERTO BRACCILI a PIZZOFERRATO, sabato 26 aprile, ore 17, a sostegno di Abilbyte Onlus.
Quella di Pizzoferrato del prossimo sabato è la quindicesima presentazione in giro per l’Abruzzo in appena 4 mesi, per il libro del giornalista RAI Umberto Braccili.
L’incontro, in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca Comunale di Pizzoferrato, è fissato alle ore 17, e vedrà l’intervento del Presidente dell’Ass. Abilbyte Onlus Manolo Pelusi, oltre che dell’Autore del libro e del Sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che porterà un saluto.
Come in tutte le altre presentazioni, parte del ricavato dalla vendita dei volumi durante la presentazione sarà devoluta a uno scopo benefico; come in altre occasioni, anche questa volta a beneficiare della donazione sarà la Ass. Abilbyte Onlus di Pineto, che destinerà i proventi raccolti per sostenere le proprie attività, in particolare l’acquisto di un costoso puntatore oculare, ausilio informatico utilizzato in casi di grave disabilità motoria.
Il libro “Lo dico al Tg” nasce dall’omonima trasmissione che ormai va avanti da sei anni sulla TgR della Rai Abruzzo, per raccogliere i disagi del vivere di oggi in Abruzzo, e per rispondere ad alcuni angosciosi quesiti…. “Ma perché quel viadotto ormai vecchio e mai utilizzato è stato fatto brillare nella parte centrale dopo la costruzione?”… “Perché un ospedale è stato costruito, mai finito nei lavori e oggi, il Comune ci paga anche l’IMU?”… “Sono un professore disabile, mi reco a lavoro nelle Marche in treno, mia sorella mi solleva come un sacco e mi ‘deposita’ in un vagone dove non c’è una poltroncina adeguata al mio handicap e nemmeno un bagno attrezzato… Trenitalia dice che è sensibile ai disabili ma attrezza solo 15 % dei convogli, perché?”