Abruzzo

Paolo Gatti: “Le Asp nascono nel rispetto della legge. Ruffini fa solo un ostruzionismo strumentale alla riforma”

 

TERAMO – In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Claudio Ruffini su presunte illegittimità nelle procedure di convocazione delle Assemblee per la nomina dei componenti delle ASP (Aziende Servizi per la persona), l’assessore regionale alle Politiche Sociali Paolo Gatti replica quanto segue:

“La trasformazione delle Ipab in ASP rappresenta una delle riforme più qualificanti della legislatura, attesa da almeno vent’anni. La strumentalità delle affermazioni è pienamente dimostrata dal fatto che il consigliere Ruffini chiami in causa il sottoscritto e il Presidente Chiodi, quando invece sarebbe stato sufficiente leggere le norme per comprendere che le convocazioni cui si riferisce erano e sono di competenza dell’organismo straordinario di gestione, a norma della legge n.17 del 2011 e successive modificazioni. Le convocazioni, a quanto risulta, sono state fatte nel pieno rispetto delle delibere assunte in precedenza dalla Giunta Regionale”.

“La strumentalità delle affermazioni – continua Gatti – è ulteriormente dimostrata dalla evocazione di una “sconfitta elettorale” con ciò confondendo, come spesso accade, l’attuazione materiale di una riforma con gli interessi elettorali di parte. Infine, va ricordato al consigliere Ruffini che la legge regionale citata prevede che le nomine cui si riferisce sono di competenza dei rappresentanti dei portatori di interesse ossia di persone nominate dai Comuni di Teramo, Giulianova, Civitella, Atri, Sant’Omero, Nereto, Pineto, Corropoli ed altri, i quali hanno liberamente votato e scelto i membri dei CDA. Sorprende davvero che il consigliere Ruffini, normalmente equilibrato e riflessivo, abbia inteso di concludere il suo mandato con un intervento probabilmente suggerito da altri che hanno solo interessi elettorali e che nulla sanno di una riforma che ha avuto un iter lungo e complesso e che porterà benefici agli ospiti delle strutture sociali ed anche a chi in quelle strutture lavora”.

Teramo, 29 aprile 2014

 

 

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