C’è un argomento rimasto colpevolmente ai margini del gran parlare di queste settimane pre-elettorali, pur coinvolgendo in maniera diretta e sentita l’intera popolazione giuliese. Parliamo della sanità locale, con in primo piano l’ospedale civile “SS. Maria dello Splendore”, le cui condizioni sia dal punto di vista strutturale che da quello delle prestazioni fornite non sembrano però rientrare fra i temi cruciali del dibattito elettorale.
Eppure quanto accaduto in questi anni, con la progressiva chiusura dei reparti ed un preoccupante depauperamento delle capacità di intervento del nosocomio, avrebbe dovuto mantenere un’attenzione elevata sull’argomento. Purtroppo l’abitudine della cattiva politica è quella di dedicarsi molto alle chiacchiere ed assai meno ai fatti, e le vicende della sanità locale non hanno fatto eccezione: finita la fase dello sconcerto e dell’indignazione tutto scivola nel dimenticatoio, come i casi eclatanti della chiusura del Punto nascita e del ridimensionamento del Centro della fisiopatologia della nutrizione stanno pesantemente a dimostrare. Anche perché, e la storia recente lo dimostra, sono molto spesso i condizionamenti di partito ad impedire che l’attenzione alle criticità sanitarie vada oltre una protesta tanto urlata quanto inconcludente e di facciata.
Ospedale e sanità nel suo complesso rimangono invece temi caldi ed ormai irrimandabili, da affrontare con estrema serietà ed altrettanto realismo, abbandonando prima di tutto l’ormai abusata trovata propagandistica del nuovo ospedale.
Riteniamo che l’impegno debba piuttosto andare nella direzione di garantire in tempi ragionevoli la presenza a Giulianova di un efficiente polo ospedaliero di medie dimensioni, ristrutturando ed adeguando l’esistente, e dotandolo di tutte le specialità di base. Una struttura destinata alla cura degli acuti, dotata del personale sufficiente e delle attrezzature necessarie per fornire un servizio puntuale ed efficiente. Una struttura che, riteniamo non possa prescindere dalla riapertura del Punto nascita, dal potenziamento del Pronto Soccorso dotandolo di Astanteria, dalla realizzazione di un Centro di Riabilitazione di riferimento regionale per tutte le patologie, dalla Risonanza Magnetica per tutti gli organi (il costo di quest’ultima verrebbe rapidamente ammortizzato semplicemente con la riduzione della spesa per le prestazioni attualmente eseguite presso centri privati convenzionati). Necessari, inoltre, l’apertura della Residenza Sanitaria Assistita (RSA) perle gravi patologie cronichee l’organizzazione dei Nuclei delle Cure Primarie per la medicina generale sul territorio. Imprescindibili, infine, il rilancio del Centro di fisiopatologia della nutrizione, che le recenti decisioni a livello regionale hanno letteralmente svuotato, e, soprattutto, una rapida riduzione delle liste d’attesa, con il dovuto potenziamento dei mezzi diagnostici e del personale medico e paramedico.
La questione è complessa e impegnativa: risolverla una volta per tutte il primo impegno da affrontare. Lo faremo con la ferma volontà di sostituire finalmente i fatti a quel chiacchiericcio inconcludente che ha costantemente caratterizzato, con molta demagogia e pressoché nullo costrutto, la gestione della sanità giuliese di questi ultimi anni.
Le liste civili
“Il Cittadino Governante per cambiare”
“Per Giulianova Franco Arboretti sindaco”