Tracciando il proprio percorso culturale ed esistenziale ne Il cammino del
Cinabro, Julius Evola ricordava che il suo «incontro con pensatori come
Nietzsche, Michelstaedter e Weininger
valse ad alimentare una tendenza
di base, anche se, a tutta prima, informe confuse e in parte distorte,
quindi con una mescolanza del positivo col negativo.»
Tale indicazione fornisce inoppugnabili riprove del fatto che il rapporto
istituito dal pensiero del filosofo trans idealista con le dimensioni
plurime della modernità, si rivela gravido di implicazioni ben più
complesse di quanto non traspaia da giudizi e interpretazioni che tendono
a isolare i presupposti della sua riflessione politica dal retroterra
metafisico e intellettuale del tradizionalismo neo-pagano.
In conformità a questa fondamentale premessa, le pagine seguenti tentano di
lumeggiare come lopera evoliana sia caratterizzata da una paradossale e
ardua coesistenza tra laccettazione delle occultate radici esoteriche del
mondo moderno e il ripudio delle sue conseguenti proiezioni
storico-politiche.
Paolo Rizza è nato a Roma nel 1969; laureato in Filosofia nel 1992 presso
la II Università di Roma, ha conseguito nel 1995 la seconda laurea in
Lettere. Insegna Storia e Filosofia in un Liceo Classico di Roma.
Ha pubblicato: “Pagine dantesche” (Settimo Sigillo, Roma 1996),
“Dopo Gentile. Problemi ed esiti dellattualismo in Carlini e
Spirito” (Settimo Sigillo, Roma 1999), “Attilio Mordini e il
senso della Tradizione” (Controcorrente, Napoli 2004), “Guardia
di Ferro” (Solfanelli, Chieti 2009) e “La Falange Spagnola”
(Solfanelli, Chieti 2011).
Attualmente collabora alle riviste LAlfiere e Storia e Verità.
Paolo Rizza
JULIUS EVOLA
Antimoderno o Ultramoderno?
Presentazione di Primo Siena
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-860-1]
Pagg. 96 – 9,00