Abruzzo

Pescara. Ciclisti Anonimi Pescaresi: piano traffico o BiciPlan?

Il neo sindaco, sia nel suo programma elettorale, sia in interviste rilasciate subito dopo la sua insediatura, sia nelle Linee Programmatiche del Comune, ha ribadito l’esigenza di realizzare un nuovo Piano Traffico “per evitare interventi improvvisati”.
Tuttavia nelle stesse Linee Programmatiche si è ribadito che Pescara è una realtà complessa e che, insieme ai comuni limitrofi, può essere identificata come “una vera e propria realtà metropolitana”. Inoltre, lo stesso neo sindaco ha dichiarato che il progetto della Grande Pescara non serve “a risolvere i problemi dell’area vasta, che è più ampia, abbraccia tutto il territorio fino a Ortona e Città Sant’Angelo” ribadendo, di conseguenza, la necessità “di coordinare [con i comuni limitrofi] interventi infrastrutturali relativi alla mobilità”.

Ebbene, tenendo conto della complessità dell’area metropolitana pescarese e della volontà di realizzare interventi coordinati con i comuni limitrofi, quale utilità può avere un Piano Traffico del solo Comune di Pescara? A cosa servirà, a cambiare qualche senso unico, ad aggiungere qualche rotatoria, pericolosissime per pedoni e ciclisti, o, cosa ben più onerosa, a individuare, per poi realizzare, parcheggi di scambio enormi e quindi enormemente onerosi per le tasche dei cittadini, perché enorme è il traffico in entrata nel Comune?
Non sarebbe, quindi, più economico, opportuno, utile e plausibile coordinarsi con i comuni limitrofi per realizzare insieme a loro il Piano Urbano della Mobilità, con relativo Piano traffico di area vasta, unico modo per poter risolvere i problemi di traffico di tutta l’area?
Ad esempio in un Piano traffico di area vasta, i parcheggi di scambio, molto probabilmente, non saranno previsti solo alla periferia del territorio comunale pescarese, ma anche alla periferia dei comuni di Francavilla, Montesilvano e Spoltore, contribuendo a ridurre il traffico in entrata a Pescara e quindi contribuendo a ridurre le dimensioni dei parcheggi di scambio pescaresi, e quindi riducendone i costi di realizzazione, e quindi aumentandone la probabilità di realizzazione.
Inoltre non solo Pescara, ma anche i Comuni di Montesilvano e Chieti devono realizzare, per obblighi di legge, il Piano Traffico. Tanto vale, pertanto, realizzarlo insieme coinvolgendo tutti gli altri comuni dell’area metropolitana.

Tuttavia ci rendiamo conto che la realizzazione di un Piano Traffico di area vasta necessiti di tempi lunghi, mentre l’amministrazione appena insediata può avere il desiderio di attivarsi subito per dimostrare la sua buona volontà. A tal fine, oltre che avviando le trattative con i comuni limitrofi per il Piano traffico di area vasta, l’amministrazione comunale potrebbe realizzare nel breve periodo quei progetti di dimensione locale che possono contribuire effettivamente al miglioramento della vivibilità cittadina. Ci riferiamo al BiciPlan e al Piano del Trasporto Pubblico. Per quanto riguarda il BiciPlan, l’obiettivo potrebbe essere quello di rendere più sicure e connesse le ciclabili presenti sul territorio comunale, operazione possibile a basso costo e senza particolari interventi sulla viabilità carrabile e sulle zone di sosta, come abbiamo dimostrato nel nostro Piano della Ciclabilità popolare. Per quanto riguarda il Piano del Trasporto Pubblico, l’obiettivo potrebbe essere quello di renderlo più efficiente ed efficace razionalizzando i percorsi e tempi di percorrenza. Inoltre la realizzazione del BiciPlan e del Piano del Trasporto Pubblico potrebbero contribuire ampiamente ad una riduzione del traffico veicolare dei residenti e, dunque, permettere di impostare il realizzando Piano Traffico di area Vasta su obiettivi più ambiziosi e meno contingenti.
A seguito di queste considerazione vorremmo chiedere al neo sindaco, a tutte le forze politiche cittadine e alle altre associazioni di categoria, in primis PescaraBici, di esprimersi in merito alle questioni sollevate, nella convinzione che da una discussione pubblica e da un confronto tra le varie forze in campo possa nascere qualcosa di realmente utile per la collettività.

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