Alla ripresa delle attività amministrative del Comune, il Sindaco Brucchi e la Sua Giunta hanno dimostrato tutta la loro incapacità e superbia amministrativa
Appena insediati hanno approvato il nuovo regolamento IUC, mantenendo al massimo tutte le tasse già esistenti come IMU e Tari e prevedendo per la TASI l’aliquota più alta.
Si è cercato in tutti i modi di far comprendere alla maggioranza che ciò avrebbe portato la pressione fiscale alle stelle con danno per il tessuto economico già compromesso e per le famiglie; ma sono rimasti sordi .
Il massimo della TASI con detrazioni irrisorie determinerà aumenti fino al 75% rispetto alla precedente IMU sulle abitazioni principali, come bene ha rilevato la Cgia di Mestre che ci colloca tre le sette città d’Italia che hanno la TASI più cara.
Ma ancor più grave e che tali aumenti, per il sistema adottato dal Sindaco Brucchi e della sua maggioranza, saranno direttamente proporzionali al numero dei figli : rispetto alla vecchia IMU sulla prima casa la TASI aumenterà in base al numero dei figli , più figli si ha più evidente sarà l’aumento.
Incredibile ma vero.
I pagamenti arriveranno nel mese di ottobre, il Sindaco ha ancora tempo per riparare prevedendo nel regolamento una detrazioni per numero di figlio come già proposto dal Partito democratico e dalla liste civica Teramo Cambia in consiglio e come era previsto nella vecchia IMU.
E poi a fronte di tali sacrifici il Sindaco ha ridotto i costi politici e di gestione della macchina comunale? Assolutamente no. Manca ogni programmazione politica in tal senso ed il sindaco, il presidente del consiglio e novi assessori ( numero massimo previsto dalla legge) continuano a percepire un’indennità piena il cui costo graverà proprio sulle famiglie più numerose .
E’ poi si chiede ai lavoratori del servizio di Scuolabus di rinunciare ad ore di lavoro e ed alla famiglie di sopportare anche un aumento del costo del sevizio di trasporto .
E’ ignobile scaricare sui lavoratori e sulle famiglie teramane una evidente incapacità amministrativa ed una arroganza politica senza pari nella storia della città.