“Mi piace Camilleri quando dice che questo continuo spostamento dei confini tra legalità e illegalità produce un disagio altissimo, che non è solo morale. Diventa un fatto di costume sociale. È quello che lui chiama “la morale del motorino”. Con il motorino si può evitare la fila, destreggiarsi tra le auto e poi passare con il rosso. Tanto con il motorino si ha facilità di manovra, si può andare contromano, si fa lo slalom. Insomma, si fa quel che si vuole, fregandosene delle regole. Che anzi, diventano un elemento di fastidio, di disturbo.Strana Giulianova , dove se qualcuno prova a parlare di rispetto delle regole e di meritocrazia viene additato da chi si arroga il diritto di dire che “siccome non c’è niente ” vale la morale del motorino. Si vuol far passare il messaggio che chi vuole il rispetto delle regole è qualcuno che ha paura di assumersi le proprie responsabilità quando invece è esattamente il contrario. Chi dice “questo non si può fare ” perché la legge lo vieta, sta tutelando la libertà della collettività ed è una grande forma di coraggio e lealtà nei confronti di tutti. È facile dire sempre “SI”; È molto più difficile dire “NO” perché ci vuole coraggio ed integrità morale. Le regole valgono anche se vivi a Giulianova dove non c’è niente e giriamo con un motorino sgangherato.”
Gianpiero D’Angelo – Giulianova