ALBA ADRIATICA – Da più parti giungono all’Associazione ecologista Task Force Ambientale le segnalazioni di svariati lavori nei torrenti e fiumi delle valli Vibrata e Salinello. Molte le ruspe notate dalle sentinelle ecologiche che stanno effettuando lavori e interventi di ripulitura dell’alveo dei due torrenti, liberandole da qualsiasi ostacolo e ricostruendo un canale di deflusso delle acque con l’unica eccezione di lasciare ai margini dell’alveo i materiali di risulta, ghiaie e sedimenti. Sulla questione interviene il presidente della Task Force Ambientale Giuliano Marsili :” nulla da eccepire sugli interventi che la regione Abruzzo e il Genio Civile stanno effettuando sui torrenti, interventi che gli ambientalisti chiedono da anni, l’unico problema che tali opere , secondo i nostri esperti, sono inutili, anzi, peggiorano la sicurezza in caso di esondazioni”. L’insieme di interventi, promessi in campagna elettorale dal governatore D’Alfonso, secondo i pareri di esperti richiesti dalle associazioni ambientaliste, andrebbero a ripulire alcuni tratti dei torrenti, con l’obiettivo di mitigare l’esondazione in caso di piene, che prima si infrangevano sui vari ostacoli. “ Lo slavamento di queste porzioni degli alvei – afferma Marsili – producono solo l’aumento vertiginoso della velocità delle acque limacciose che, come avvenuto sul Vibrata, all’altezza dell’abitato di Villa Rosa, hanno sfondato l’argine con grande paura e pericolo degli abitanti della zona”. Il presidente degli ambientalisti punta il dito contro quelle che definisce “ opere inutili che impegnano forti quantità di denaro pubblico “ eseguite dalla Regione, dalla Provincia di Teramo e dal Genio Civile “ e non risolvono il problema del pericolo di esondazione, che potrebbe essere egregiamente risolto con la posa in opera di gabbionate e interventi per il rinforzo degli argini, che noi ecologisti chiediamo da anni”. “ Ci aspettavamo che con il cambio di guardia politico alla regione e alla provincia – conclude il presidente della Task Force Ambientale – iniziasse una nuova era dell’ambiente, con la concertazione, la trasparenza e la democrazia partecipata, non siamo stati neanche invitati ai tavoli tecnici, questi interventi non sono ecosostenibili e non tengono conto delle variazioni climatiche, produrranno solo ulteriori danni al territorio e alle attività, i sedimenti alla prossima piena saranno, come avvenuto in passato, trasportati sulle spiagge Teramane, con grande nocumento alle attività turistiche della prossima stagione”.