Martedì 3 febbraio 2015
Le allergie alimentari, presenti nel 1-3% della popolazione, si associano a considerevole morbilità e alterata qualità della vita, potendo provocare anche gravi anafilassi tali da mettere il paziente in pericolo di vita
Le reazioni avverse ai farmaci sono risposte indesiderate e involontarie che si verificano in seguito all’assunzione, per motivi diagnostici, preventivi o terapeutici, di un farmaco peraltro impiegato in modo appropriato allo scopo desiderato. Tra queste, le reazioni di tipo allergico rivestono particolare interesse e importanza data la loro potenziale pericolosità. Infatti, poiché le allergie ai farmaci non dipendono generalmente dalla dose utilizzata, l’assunzione in pazienti sensibilizzati anche di una piccola quantità di farmaco è in grado di scatenare reazioni molto gravi, pericolose per la vita.
“Penicilline, aspirina e sulfamidici – afferma la Prof.ssaErminia Ridolo, docente di Allergologia e Immunologia Clinica presso l’Università di Parmae membro SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica – sono causa di oltre l’80% delle reazioni allergiche e si stima che circa l’1-3% dei cicli di terapia con penicillina sia complicato da reazioni allergiche. La presenza non attesa di antibiotici nei prodotti alimentari mette a grave rischio tutti i soggetti allergici a tali molecole. La Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) valuta molto positivamente il ritiro dal commercio di prodotti alimentari, pure solo nel sospetto di una contaminazione accidentale da parte di antibiotici, e anche l’ampia diffusione che è stata data alla notizia al fine di tutelare il paziente sensibilizzato. La SIAAIC rimane a disposizione dei pazienti allergici che volessero richiedere ulteriori informazioni in merito.”
Le allergie alimentari, presenti nel 1-3% della popolazione, si associano a considerevole morbilità e alterata qualità della vita, potendo in alcuni casi provocare gravi anafilassi tali da mettere il paziente in pericolo di vita. Il percorso diagnostico prevede test allergologici ben codificati, fino anche al terzo livello, da effettuarsi presso centri specialistici, al fine di identificare l’identità molecolare dell’allergene a cui il paziente è sensibilizzato e quindi poterlo evitare. La possibilità di individuare chiaramente l’alimento responsabile dei sintomi allergici nell’etichetta presente sui prodotti preparati dall’industria è uno strumento essenziale per il paziente allergico al fine di evitare l’ingestione dell’allergene.
Il sedano e il latte, come altri alimenti, risultano presenti nella lista di sostanze allergeniche della corrente Legislazione Europea Annex II, n. 1169/2011, che devono essere obbligatoriamente indicate in etichetta. Questo perché tali alimenti contengono proteine allergeniche stabili, che resistono alla temperatura e alla lavorazione industriale.
“Al fine di tutelare i pazienti allergici, l’Unione Europea – spiega la Prof.ssaErminia Ridolo, docente di Allergologia e Immunologia Clinica presso l’Università di Parmae membro SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica – impone obblighi generali di condotta all’industria alimentare per ridurre, controllare e comunicare la presenza di allergeni insieme ad altri pericoli alimentari, in quanto esiste un rischio generale relativo anche a bassissime quantità di allergene (tracce) presenti in un alimento preparato e quindi la possibilità che un consumatore molto sensibile manifesti una reazione allergica in conseguenza all’ingestione. In questo caso, è stata accidentalmente applicata a un unico lotto di sugo per pasta una etichetta non conforme, prontamente riconosciuto dalla ditta produttrice e ritirato dal commercio”.
La Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) ribadisce l’importanza di un corretto labeling per ridurre il rischio di reazioni allergiche ad alimenti nei soggetti sensibilizzati e giudica molto positivamente, non solo il dovuto ritiro del lotto erroneamente etichettato, ma anche la chiarezza e l’ampiezza con cui la notizia è stata diffusa al fine di tutelare il consumatore allergico. La SIAAIC rimane a disposizione dei pazienti allergici che volessero richiedere ulteriori informazioni in merito.