Abruzzo

MOUNTAIN WILDERNESS CHIEDE ALLA REGIONE DI AIUTARE I COMUNI MONTANI NELLA GESTIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Nessuna area abitata e nella quale si svolgono attività produttive (compreso il turismo) è esente dal problema dei rifiuti. Tuttavia, la gestione dei rifiuti assume connotati ancora più drammatici nelle aree in cui l’ambiente naturale rappresenta la ragione stessa dello sviluppo economico e nelle quali antroposfera e biosfera sono legate a doppio filo. Le aree di montagna sono certamente fra queste.  Le condizioni naturali, i vincoli ambientali , vincoli strutturali, i rilievi, l’altitudine, il clima, lo spazio disponibile, la dispersione abitativa, le condizioni e le  variazioni demografiche, la  gestione dei flussi turistici, sono problemi che se non considerati possono rendere difficile, inquinante e costosa per i cittadini e le amministrazioni pubbliche la gestione dei rifiuti.

La gestione dei rifiuti in aree montane non è mai stata considerata come una peculiarità del territorio regionale, anche in occasione della definizione del nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti, le aree montane non hanno avuto la attenzione che meritano.  Se inoltre pensiamo al Programma di Attuazione Regionale del PAR FSC 2007 – 2013 della Regione Abruzzo dedicato alla gestione rifiuti, non sembra che esso dedichi particolare attenzione alle aree montane, che sono, non dimentichiamolo, anche aree turistiche e meritevoli di tutela ambientale per la particolarità dei propri ecosistemi, perciò particolarmente sensibili ad una buona gestione dei rifiuti. E’ vero, inoltre, che anche  Comuni,  Comunità Montane e consorzi di comuni lì dove costituiti , spesso, non hanno brillato per la loro organizzazione della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.

Alcuni dati sulle percentuali di RD nell’anno 2013 (la Regione Abruzzo non ha dati più recenti disponibili) di alcuni fra i più importanti comuni montani della regione Abruzzo :

CORTINO 10,28% CROGNALETO 8,49%
FANO ADRIANO 13,63% ISOLA DEL GRAN SASSO 15,26%
PIETRACAMELA 2,89% ROCCA S. MARIA 11,50%
VALLE CASTELLANA  1,79% CELLINO 6,28%
CIVITELLA DEL TRONTO 30,32% CAMPLI 31,20%
ARSITA 58,64% CASTELLI 10,90%
MONTORIO AL VOMANO 65,52% TORRICELLA SICURA 31,31%
TOSSICIA 68,44% FARINDOLA 4,06%
ROCCAMORICE 16,69% TOCCO DA CASAURIA 57,24%
ROCCA DI CAMBIO  21,17% ROCCA DI MEZZO 12,15%
PESCASSEROLI 38,19% PESCINA 11,61%
OVINDOLI 15,57% ROCCA PIA 51,11%
FONTECCHIO 37,37% CIVITELLA ALFEDENA 31,08%
VILLETTA BARREA 36,22% ROCCARASO 27,11%
CELANO 15,81% CAMPOTOSTO 1,34%
ANVERSA DEGLI ABRUZZI 67,81% CARAMANICO TERME 1,79
SANT’EUFEMIA A MAJELLA 00,00% CAMPO DI GIOVE 14,48

 

Molti fra questi  Comuni non raggiungono percentuali di RD superiori al 30% pochissimi raggiungono l’obiettivo di legge.

“ E’ necessario attivare sistemi di raccolta che migliorino la “differenziata” e possano influire positivamente sull’abbattimento delle tariffe e dei costi di raccolta. Questo è possibile –afferma Massimo Fraticelli resp. aree protette MW Abruzzo – “E’ necessario,  al fine di limitare gli effetti negativi sull’ambiente, impostare la gestione dei rifiuti nelle aree montane avendo in primo luogo chiari quali sono i vincoli che la conformazione geografica, i fattori socioeconomici ed il clima impongono. E avendo ben chiaro che la gestione dei rifiuti in aree montane impone sforzi maggiori e più costosi rispetto a quanto avviene in altre aree, per arrivare agli stessi risultati, e tali costi non possono essere caricati solo sui cittadini, sui montanari. – continua Fraticelli  –  Spesso Adottare modelli «tradizionali» di gestione dei rifiuti in aree montane è impensabile, se non a prezzo di mettere in pericolo la natura stessa e quindi la principale fonte di reddito delle aree montane. Al tempo stesso non è pensabile esentare le aree montane da normative e standard ambientali, perché questo aggraverebbe ancor più la situazione”

Le aree montane sono state escluse dalla Rete Regionale Centri di Raccolta e Centri del Riuso previsti nella ripartizione risorse del Fondo Sviluppo e Coesione – riserva premiale obiettivi di servizio intervento n. iv.1.2.a.4

I comuni che vedranno cofinanziare centri di raccolta sono (Euro destinati 8 milioni ) :  L’Aquila, Balsorano, Pescina, Sulmona, Campotosto, Castelvecchio Subequo, Villalago, Villetta Barrea, Alfedena, Rivisondoli, Pescasseroli , Castel di Sangro , Raiano , Capestrano, Pizzoli , Celano , San Salvo, Chieti, Fara Filiorum Petri, Lanciano, Lama dei Peligni, Casalbordino, Archi, Monteodorisio, Tornareccio, Francavilla al Mare, Monteferrante, Guardiagrele , Guilmi, Atessa, Vasto, S. Giovanni Teatino, Tocco da
 Casauria Montesilvano, Popoli, Scafa, Città S. Angelo, Spoltore, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Roseto degli Abruzzi, Silvi , Castiglione M. Raimondo, Teramo , Giulianova, Civitella del T., Pineto/Atri,  Sant’Omero.  Nessun centro del riuso è previsto di servizio ad aree montane. Eppure la presenza dei Parchi avrebbe potuto trovare collaborazioni importanti verso questi impianti dedicati proprio alla riduzione della produzione dei rifiuti ed al raggiungimento di importanti obiettivi di tutela ambientale. In particolare si segnala la situazione della Provincia di Teramo che vede cofinanziare n. 10 centri di raccolta tutti concentrati lungo la costa e la Val Vibrata.  La mancanza di tali impianti di servizio alla RD possono compromettere qualità e quantità della raccolta  differenziata e causare un aumento di costi che per le aree montane sono molto più sensibili ( aumento dei trasporti, difficoltà in inverno di raggiungere comuni spesso innevati, ritardi nella raccolta, aumento di indifferenziato etc,.etc.)

E’ necessario, infatti, attivare nelle aree montane una politica di riduzione del quantitativo dei rifiuti attraverso una efficace opera di prevenzione, stimolare il più possibile azioni di compostaggio domestico e compostaggio di comunità, che consentirebbero di trattare meglio la frazione organica in loco, operando un vantaggio per l’ambiente e anche un risparmio economico  notevole per le tasche dei cittadini. Attivare sistemi di raccolta differenziata efficiente, finalizzata al riciclaggio. In ogni caso, pur non esistendo soluzioni preconfezionate e applicabili in modo standardizzato in qualunque situazione e ad ogni area montana, esistono certamente gli strumenti per raggiungere gli obiettivi di efficienza, economicità ed efficacia richiesti sia dalla legge nazionale che dalle direttive europee. La stesa Unione Europea riconosce la particolarità delle aree montane nella gestione dei rifiuti così tanto da emettere un documento importante per diffondere fra i paesi membri buone pratiche di gestione rifiuti e migliorare le politiche nazionali :  “Guida per la gestione dei rifiuti in aree di montagna – Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee”  

La Regione Abruzzo deve fare la sua parte. Chiediamo, dunque, alla presidenza della Giunta Regionale ed all’assessore competente di considerare in sede di definizione del nuovo Piano di Gestione Rifiuti le particolarità delle aree montane e di rimodulare e meglio indirizzare i fondi PAR FSC 2007 – 2013 dedicati alla gestione dei rifiuti .

 

Marano Mario Viola

Responsabile Mountain Wilderness Abruzzo

 

Massimo Fraticelli

Responsabile Aree Protette Mountain Wilderness Abruzzo

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