MONS. MICHELE SECCIA
Vescovo di Teramo-Atri
Sabato 30 Maggio 2015
Cattedrale di Teramo, Ore 16.00.
Don Luca celebrerà “La messa novella” a San Nicolò a Tordino, la sua parrocchia, domenica 31 maggio, alle ore 10,30, nella chiesa di
S. Maria degli Angeli.
Sabato 30 Maggio 2015, presso la cattedrale di Teramo, alle ore 16.00. don Luca Torresi riceverà l’ordinazione presbiterale nelle mani del Vescovo Mons. Michele Seccia. Per la Diocesi di Teramo-Atri è un giorno di festa, per un evento che può definirsi eccezionale in un’epoca nella quale le vocazioni sacerdotali scarseggiano e il clero esistente mostra sempre di più i segni del tempo che passa.
Luca Torresi, come tante altre negli ultimi anni, è una vocazione adulta (in calce una sua breve presentazione sull’origine della sua vocazione), avendo oltrepassato la soglia dei quaranta, una vocazione temprata attraverso una formazione robusta, sul piano umano e caratteriale, acquisito nell’arma dei carabinieri dove ha svolto per anni il suo servizio.
La Comunità diocesana si stringe attorno al novello sacerdote e lo accompagna e sostiene con la preghiera per una feconda missione al servizio del Popolo di Dio.
Dopo l’ordinazione, don Luca celebrerà la sua prima messa a san Nicolò a Tordino, il giorno successivo, domenica 31 Maggio, presso la Chiesa di S. Maria degli Angeli, alle ore 10,30.
IL DIRETTO
Gino Mecca
Mi presento il mio nome è Luca Torresi, sono nato 42 anni fa nella città i Teramo dove ho vissuto con la mia famiglia fino all’età di 14 anni, trasferendoci più tardi a San Nicolò, paesino nel quale sono stato per alcuni anni e, quando mi stavo pian piano ambientando, iniziata la carriera militare, ho dovuto lasciare per prestare il mio servizio in varie regioni d’Italia.
Nel periodo trascorso nel capoluogo, vivendo nei pressi del Duomo, ogni giorno andavo a fare il chierichetto in Cattedrale ma mai, in tutti quegli anni, ho pensato al sacerdozio.
L’idea del sacerdozio è maturata molti anni dopo, intorno al 2005, dopo il ritorno da un pellegrinaggio. Fu da allora che alcuni miei amici mi fecero notare un cambiamento: sebbene io mi sentissi (e fossi) sempre lo stesso, loro avevano notato dei piccoli cambiamenti (che solo i veri amici possono percepire) nel modo di pregare, di rapportarmi a loro e di vivere la messa. E questi cambiamenti pian piano hanno messo nel mio cuore una “sana inquietudine”, attirandomi a poco a poco verso Dio e spingendomi a cercare qualcosa per cui valesse davvero la pena spendersi. Ma ancora non riuscivo a capire, fino a quando, seguendo una delle mie “inquietudini” ho iniziato a cercare un direttore spirituale: non sapevo bene cosa fosse ma ciò che mi animava era aver scoperto che tutti i santi ne avevano uno e siccome Giovanni Paolo II ripeteva spesso che tutti dobbiamo aspirare alla santità, ne dovevo avere uno anch’io. Così mi sono messo alla ricerca e, dopo “l’agitazione”, Dio mi ha fatto anche il regalo: Don Fabrizio. E’ con lui che ho potuto comprendere come Dio mi parlava e che cosa voleva da me. E’ stato un cammino lungo, a volte faticoso, talvolta travagliato, ma ricco di gioia e amore in cui, pian piano, Dio mi si è svelato e mi ha fatto comprendere cosa io potessi fare per Lui: diventare un suo ministro per servirlo nei fratelli.
E così, dopo gli anni di formazione, tra Collegio e Gregoriana, sono arrivato, nel settembre 2014 al diaconato. E come se non bastassero i regali che il Signore mi aveva fatto, ne è arrivato un ulteriore: la proposta da parte del Vescovo di fare un’esperienza missionaria in Brasile, affiancandomi ad un sacerdote della nostra diocesi che già da due anni era lì come fidei donum. E’ stata un’esperienza molto molto utile, non solo perché ho sperimentato un’altra realtà di Chiesa, ma anche perché, a contatto con le difficoltà ambientali e materiali dei brasiliani, ho imparato a puntare all’essenziale, alla Parola ed all’evangelizzazione.
Dulcis in fundo, l’ultimo regalo (almeno per ora) da parte del Signore sarà l’ordinazione presbiterale, che avverrà il prossimo 30 maggio. So che quel giorno ci saranno tante persone che condivideranno con me la gioia del sacerdozio e per questo spero e prego insieme a loro perché potremo vivere assieme questo grande momento, questo grande dono che il Signore fa a tutti noi. Perché, come ho ripetuto spesso da quando sono diventato diacono, il sacerdozio non è solo un dono per me ma è un dono per tutto il popolo di Dio.
Infine invito tutti a S. Nicolò a Tordino il 31 maggio, solennità della SS Trinità, alle ore 10.30, nella Chiesa di S. Maria degli Angeli, per la mia prima messa, in cui – lo ricordo per quanti non lo sapessero – tutti i partecipanti che si troveranno debitamente disposti (confessione recente, eucaristia e preghiere previste) riceveranno l’indulgenza plenaria, cioè la remissione totale della pena temporale dovuta per i propri peccati, che può essere lucrata per sé o per un defunto.
(don Luca)