Prima di commentare quanto osservato nella mattinata di sabato, in particolar modo sul tratto di spiaggia libera a sud del molo sud, vorrei fare una premessa che sembra non entrarci molto, ma in realtà rappresenta la principale motivazione, oltre al problema igienico – sanitario, dell’opposizione che facciamo all’istituzione di un spiaggia per cani a Giulianova. Mi preme portare all’attenzione dei lettori le ultime tre notizie di raccapricciante gravità che a Giulianova, forse, sono passate inosservate o delle quali nessuno ha voluto parlare, in particolare gli animalisti che sabato hanno tentato senza successo di fare disobbedienza civile, violando il divieto di accesso alla suddetta spiaggia, con cane al seguito. Personalmente mi aspettavo in proposito l’ennesimo intervento dell’On. Brambilla o una altrettanto estemporanea testimonianza dell’ex consigliere regionale, o, ancora, di qualche rappresentante giuliese tra quelli che predicano e cercano di far passare per vera una presunta superiorità in fatto di umanità, civiltà e intelligenza canina rispetto alle persone.
Tutti zitti.
Allora, se è consentito, ne parlo io, dicendo di questi tre ultimi episodi di ferocia canina ( gli ennesimi ) di cui si è interessata la cronaca negli ultimi giorni:
– San Martino al Tagliamento, Pordenone 25 maggio 2015.
Bambina di due anni e mezzo azzannata al viso e al collo dal pastore tedesco dello zio.
Si chiamava xxxxxx xxxxxxx.
Grazie “all’umanità, alla civiltà e all’intelligenza” del cane che l’ha aggredita , azzannata e sbranata non c’è più. I genitori l’hanno persa per sempre.
Alla sua vita, di appena due anni e mezzo, ha posto termine la ferocia incontenibile di un cane.
– Appignano, Macerata, 29 maggio 2015.
Signora di 60 anni viene aggredita e azzannata da un dogo argentino alla testa e alle mani. Si è salvata, ma ha subito l’amputazione di un dito;
– Lecce. 4 Giugno 2015
Bambina di tre anni azzannata da un pitbull e ridotta in gravi condizioni. Per le ferite riportate è stato necessario amputarle una gamba.
Il chirurgo che ha eseguito intervento, davanti a tanto scempio ha dichiarato: “ ho pianto “.
Resterà invalida per tutta la vita.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito. Basterebbe solo andare a ritroso nel tempo.
Di questi argomenti bisogna discutere riguardo ai cani, non dell’arrivismo personale di qualcuno per accaparrarsi un tratto di litorale con la scusa della spiaggia per cani.
Ma a Giulianova quando si parla di spiaggia per cani, gli oppositori di questa idea sono tacciati di inciviltà, inumanità e scarsa intelligenza. Secondo i fautori della spiaggia per cani si dovrebbe consentire anche a bestie feroci, come quelle di cui ho appena detto, di poter accedere alle spiagge, in mezzo alle persone che in spiaggia si recano per riposare, in cerca di un po’ di tranquillità e serenità, magari con bambini al seguito, per esporle tutte al rischio di eventuali attacchi improvvisi, con le conseguenze che ognuno può immaginare.
Noi desideriamo che gli animalisti ci parlino di queste tragedie, che mettano in guardia la gente da questi pericoli, che abbiano una parola di conforto per quelle famiglie così duramente colpite, non che facciano finta di niente, come se fosse normale che un cane uccida !
E invece niente, per gli animali che azzannano, sbranano, uccidono o rendono invalidi c’è sempre da parte degli animalisti una giustificazione a favore dell’animale.
Le Ordinanze Regionali sulla Balneazione, in tutta Italia, hanno sempre vietato l’accesso e il transito sulla spiaggia agli animali, proprio per garantire all’utenza condizioni di incolumità, tranquillità e adeguate condizioni igienico sanitarie, che devono, queste ultime, essere garantite dalle autorità competenti.
Pare che queste cose la Giunta Regionale guidata da Chiodi, nell’approvazione della legge 19/2014 se le sia dimenticata.
Detto ciò, veniamo alla giornata di sabato 6 maggio.
Nei giorni precedenti sui social networks e su quasi tutti i giornali locali è stata pubblicata e pubblicizzata la notizia relativa alla cosiddetta disobbedienza civile che associazioni animaliste avrebbero attuato in violazione del divieto di accesso ai cani sul tratto di spiaggia ubicato a sud del molo sud, a nord del Lido Paola.
Non mi sono sognato minimamente di andare ad ascoltare l’immaginabile turpiloquio che promotori e organizzatori avrebbero sciorinato, come abitualmente fanno, contro l’Amministrazione e contro tutti i comitati, le associazioni e i privati cittadini che si oppongono all’istituzione di una spiaggia per cani.
Non ho voluto rinunciare, però, a dare un’ occhiata al tratto di spiaggia interessato, che alle 11.00, come da programma diffuso sui mezzi di informazione locale, si sarebbe dovuta affollare di decine o forse centinaia di cani e di relativi padroni.
Devo dire sinceramente di avere provato una grande delusione per il mancato spettacolo di basso folclore a cui non ho potuto assistere, ma ho provato anche una gran pena per per i cani accaldati e per gli organizzatori che, a mezzogiorno, potevano contare sulla spiaggia solo tre bandiere e cinque o sei cani.
E ho anche cercato anche di immaginare i pensieri che sarebbero passati per la mente al Sig. Caporale durante il suo mesto ritorno a casa dopo una così deludente giornata.
Delusi anche dalle forze dell’ordine ( sic.! ) !!!!! che li hanno ignorati completamente e che forse presagivano il fallimento della manifestazione ( chiamiamola così ! )
Ovviamente il “nugolo di proprietari” e le “orde canine” presenti sono state immortalate.
Personalmente spero che la prossima volta chi deve fare rispettare norme e divieti faccia il proprio dovere e costringa i trasgressori, oltre che a pagare, alle giuste peripezie conseguenti alla comminazione di un verbale
Domenica mattina, ovviamente, lettura dei giornali.
Locandine che parlano di un flop, cioè del fallimento della tanto sbandierata disubbidienza civile.
Certo, sette persone (quelle che sabato erano sulla spiaggia ) sono più di tre ( Promenzio, Casaccia e Scilli ), ma il dato importante non sta nel numero, ma nella rappresentanza, per cui i sette “ disobbedienti” di ieri rimangono sette e rappresentano se stessi; mentre i tre che apparentemente sembrano pochi, rappresentano così tanta gente da costituire un solido baluardo contro questo progetto,
E lo si è visto nell’assemblea del Quartiere Annunziata del 29 ottobre 2013.
Se rappresentanti un certo numero di persone e questi nei momenti cruciali non rispondono alla chiamata, non pensi che in realtà sei solo? Non ti viene in mente i che alla prova dei fatti non rappresenti nessuno?
Infatti ci chiediamo ( e invitiamo a chiedersi ) come mai dei più di 1000 firmatari della famosa petizione sabato sulla spiaggia ne erano presenti solo 7 ( dicasi sette).
Questo è successo sabato, gli oltre 1000 firmatari ridotti a 7, di cui uno ospite (Caporale)
Tra gli articoli apparsi domenica sui giornali abbiamo notato che ancora una volta qualcuno dei giornalisti ha evitato di parlare di fallimento e non ha reso ai lettori un buon servigio, un fedele resoconto dei fatti, delle situazioni e dei numeri.
Il segnale però è evidente e inconfutabile: l’interesse per la disobbedienza incivile suscitato nei proprietari di cani di Giulianova e nei turisti presenti in Città è stato pari a ZERO.
Sabato mattina, se pure ce ne fosse stato bisogno, è stato ancora una volta dimostrato che alla Città di questa cosa non importa niente e, quindi, cominciamo sin da ora a chiedere con forza al Sindaco di Giulianova di depennare dal proprio programma elettorale il punto riguardante l’istituzione di una spiaggia per cani e di cominciare a rappresentare al Governo della Regione questa aspettativa della maggioranza dei cittadini giuliesi.
Pietro Promenzio
Giulianova, 08.06.2015
bell’articolo.
io aggiungerei una sola cosa, penso che valga sia per i favorevoli che per i contrari: BASTA! hanno stufato le continue liti, le manifestazioni e tutti gli ospiti chiamati. La spiaggia, per ora, non si può fare, bisogna attrezzarla e non ci sono i soldi. BASTA COSI’. ci hanno provato, ci sono riusciti un anno e ora non si può più.
andiamo avanti. (preciso che io ho un cane e che sono favorevole alla spiaggia, ma non la vedo come una questione di vita o di morte)