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USA. La strage di Charleston: all’odio razziale si e’ unita l’insofferenza politica.

E’ la conclusione delle

autorita’ di Charleston,splendida cittadina della Carolina del Sud. E’ lo Stato
del Sud da dove parti’ la guerra contro il Nord,che esplose perche’ i sudisti volevano lasciare le cose come stavano,con gli schiavi negri che lavoravano nei campi di cotone,mentre il Nord voleva chiudere quel triste periodo degli Stati Uniti.
Ci sono voluti molti anni per capire che i sudisti hanno fatto buon viso a cattivo gioco,che cioe’
 i negri del Sud erano stati finalmente accettati. La rabbia,pero’,prima o poi si
manifesta in un modo crudele,brutale.Ed ecco che un 21enne bianco entra alle
nove di sera in una chiesa afroamericana e decide di sparare  prima al pastore
della chiesa (che e’ anche deputato democratico) e poi falciare un gruppo di otto
fedeli intenti a cantare i loro inni.

Ora l’intera citta’ sta cercando il giovane assassino,che a quell’eta’ avrebbe dovuto
giocare con gli amici,divertirsi al bigliardino,o bere una birra corteggiando una ragazza. E invece no:l’odio razziale in tante parti del Sud e’ sempre vivo,tenuto
vivo anche dalla ripresa del noto K Klux Klan,che in molti chiamano addirittura “rinascita”Ora,ad ogni azione c’e’ una reazione uguale e contraria,vero?
E allora che cosa si puo’ aspettare da questo pluriomicidio? Gia’ si formano
gruppi con cani addestrati alla ricerca del fuggitivo che riesce ad evadere dai
penitenziari della Carolina,della Georgia,dell’Alabama, Stati noti per le crudelta’
delle loro prigioni ma anche per il numero di fuorilegge (chiamiamoli pure cosi’)
che si agitano da quelle parti.
Revenge e’ il grido dei negri di Charleston,vendetta che purtroppo potrebbe
includere tanti innocenti.
Per questo preti cattolici e pastori protestanti si sono riuniti in gran fretta
per pregare ma anche per tentare di convincere la gente che occhio per
ochio e’ la reazione piu’ inumana sconfessata da Dio.
Benny Manocchia
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