Abruzzo

Abruzzo. Centocinquanta abruzzesi contro il falso made in italy

Centocinquanta abruzzesi contro il falso made in italy

Due pullman di imprenditori agricoli abruzzesi sono arrivati oggi all’alba alla frontiera del Brennero – tra Italia e Austria – per la mobilitazione promossa da Coldiretti in seguito allo scandalo della mozzarella blu prodotta in Germania e venduta con nome italiano. Una manifestazione contro il “falso made in italy” che non ha lasciato indifferente i produttori abruzzesi, soprattutto allevatori, che sono partiti ieri sera per raggiungere il valico e far sentire la propria voce contro le contraffazioni alimentari. Nel piazzale scelto come campo base al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) – i soci abruzzesi di Coldiretti hanno portato striscioni e cartelloni per i turni di presidio della frontiera e si sono schierati attorno al tracciato stradale, con la presenza dei carabinieri dei Nas, delle guardie di finanza e delle forze di polizia, per verificare i camion e sapere cosa arriva dall’estero e dove va a finire. “L’obiettivo è scoprire il “finto Made in Italy” trasportato sui camion” spiega il direttore Coldiretti Abruzzo Simone Ciampoli, a capo della delegazione abruzzese “la Coldiretti chiede l’etichettatura obbligatoria per garantire tracciabilità e trasparenza che, contrastando chi sviluppa affari sul finto made in italy, non sono ben viste da tutti”. Ma i presidi “abruzzesi” contro le contraffazioni non si sono limitate al valico del Brennero. Una delegazione di oltre 50 imprenditori agricoli partiti dall’Abruzzo, sempre questa mattina, ha fatto tappa al porto di Ancona per verificare insieme ad altri trecento colleghi di Marche e Umbria l’arrivo di prodotti alimentari e seguirne lo spostamento su strada. Risultato: venti tonnellate di pasta “italiana” fatta in Grecia, pesche sciroppate col nome di una famosa città campana, olio d’oliva ellenico diretto in Toscana, aceto di vino in viaggio per Modena sono stati scoperti sui tir appena sbarcati nello scalo dorico. “Gli imprenditori agricoli hanno atteso l’arrivo dei camion provenienti dalla Grecia e, assieme agli uomini dell’Ufficio Dogane di Ancona e della guardia di finanza hanno bloccato i mezzi che trasportavano prodotti alimentari” sottolinea la Coldiretti “è stata una importante occasione per capire la presenza sul mercato di prodotti non originali, spacciati per italiani a danno di imprese e consumatori”.

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