Necessità di un cambio di rotta e di maggiore condivisione
alla base del gesto dei tre consiglieri
“Vogliamo essere in maggioranza, ma fare l’amministratore non vuol dire soltanto alzare la mano”. Così i consiglieri regionali Luciano Monticelli, Mario Fiorentino Olivieri e Andrea Gerosolimo motivano le ragioni della loro assenza dai lavori di Commissione e di Consiglio previsti per ieri, martedì 11 agosto.
Un gesto forte che, come da copione, ha sollevato numerose polemiche e spinto i tre a convocare per oggi una conferenza stampa nella quale esporre all’elettorato abruzzese le motivazioni che si celano dietro a questa decisione.
Condivisione e metodo le parole chiave dell’incontro, durante il quale i consiglieri hanno più volte ribadito la loro ferma volontà di rimanere all’interno di una maggioranza che, pertanto, non risulterebbe affatto ‘spaccata’, come accusano dall’opposizione, “né tantomeno – precisa Gerosolimo – suddivisa in ‘primaria’ e ‘secondaria’. L’unica maggioranza è quella uscita dalle urne, nella quale sono tutti sullo stesso piano. I problemi sono altri. Terminata la ‘luna di miele’ iniziata all’indomani delle elezioni, sono infatti convinto che sia ora di una nuova ripartenza nella quale è necessario un cambio di metodo”.
Il riferimento è a questioni delicate come sanità, cultura, lavoro e partecipate della Regione: argomenti nei quali, continua Gerosolimo, “fino ad oggi abbiamo avuto figli e figliastri, quando invece tutti i cittadini dovrebbero sentirsi uguali”.
Alla base del gesto, dunque, la voglia di porre attenzione su “scelte individuali e non condivise” e su una politica “dalla gestione ‘spot’, che necessita di una visione più globale e di maggiore pianificazione”.
“Il territorio va rispettato – bacchetta Monticelli – ed è per questo che la dichiarazione secondo la quale avrei disertato i lavori per la mancata concessione di un finanziamento, da me richiesto, per il Festival Buskers di Scerne di Pineto è sgradevole e sciocca. Piuttosto credo che lavoriamo anche per colleghi meno coraggiosi, con il rischio di risultare fastidiosi, ma sarebbe opportuno fare squadra. Continuo a sentirmi del Pd, rimarrò nel Pd e il mio ruolo non subirà cambiamenti. Il resto sono solo sterili polemiche”.
“Non si tratta – gli fa eco Gerosolimo – di ottenere assessorati o finanziamenti, ma di un cambio di metodo e di valutazione dinanzi a decisioni particolarmente importanti. Il coraggio, la voglia, la passione per la nostra Regione ci hanno suggerito la necessità di aprire una nuova stagione della politica. Dopo tredici mesi occorre un cambio di passo, affinché tutti i cittadini abruzzesi si sentano veramente figli di questa regione, oltre i colori e i partiti. Pensiamo ad esempio alle partecipate della Regione: abbiamo votato per Abruzzo Engineering, ma qui fuori ce ne sono molte altre, che vanno comunque pensate nel loro insieme”.
Sotto la lente di ingrandimento anche la questione ‘sanità’, con in prima fila l’annoso problema dei Punti Nascita. I tre consiglieri continuano infatti a dichiararsi contrari alla chiusura, sostenendo che “è senza dubbio necessario uscire dal commissariamento, ma non sulla pelle degli abruzzesi”. “Non solo – continua Olivieri –. Anche per ciò che riguarda le cliniche private, abbiamo soltanto subito e non ci è stato possibile cambiare. Non siamo contrari, ma mi sarebbe piaciuto dire la mia. La concertazione, la condivisione, il ‘tavolo dei lavori’ sono le cose a cui auspichiamo”.
“La vera questione – conclude Luciano Monticelli – è che a volte, anche nelle migliori famiglie, bisogna fermarsi e tirare il fiato, per dirigersi alla meta con più sicurezza. Una Fase Due dell’amministrazione regionale deve avere inizio”.