Mosciano Sant’Angelo, 12 agosto 2015
Fano Adriano, Artemia presenta il libro Quando c’era la guerra di Francesco Manocchia
In occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia 1915-1918
Ricordando i caduti di Fano Adriano
Artemia Edizioni in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Fano Adriano
invita alla presentazione del libro del Fondo Bindiano
riprodotto in anastatico del giornalista e scrittore giuliese Francesco Manocchia:
“QUANDO C’ERA LA GUERRA” – con nota introduttiva di Sandro Galantini e ricerche di Walter De Berardinis
organizzata per giovedì 13 Agosto alle 17.00 presso la Sala Polifunzionale struttura turistico – ricettiva di Fano Adriano (TE)
Interverranno
Adolfo Moriconi, Sindaco di Fano Adriano,
Elso Simone Serpentini, Storico,
Walter De Berardinis, Giornalista,
Luisa Ferretti, Moderatrice.
In occasione dell’anniversario dei 100 anni dell’entrata in guerra dell’Italia 1915-2015 saranno inoltre ricordati i caduti di Fano Adriano morti durante il primo conflitto mondiale, con consegna dei riconoscimenti ai familiari alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
Note sul libro “QUANDO C’ERA LA GUERRA”
Gli scritti adunati in questo volume e meditatamente estrapolati da una produzione magari non foltissima ma pure densa, specificamente Quando c’era la guerra e I salmi della patria, se da un lato recuperano dalle lontane province della memoria, in occasione del centenario dal coinvolgimento dell’Italia nel conflitto bellico, alcune testimonianze letterarie occasionate dalla Prima guerra mondiale e che pure – come si vedrà – incontrarono l’apprezzamento di giornalisti, critici e letterati molto noti e riveriti (da Luigi Pirandello a Fausto Maria Martini, da Adriano Tilgher a Tomaso Monicelli a Dino Provenzal), dall’altro lato ripropongono all’attenzione, com’è giusto che sia, la figura, le opere e il passionato impegno di Francesco Manocchia, che di quegli scritti fu l’autore. (Sandro Galantini)
Ristampare oggi questi “Salmi della Patria”, del pubblicista cav. Francesco Manocchia, sempre freschi, sempre belli, significa compiere un’opera d’animo, riconoscere e richiamare per nome i nostri morti, i quali ci attendono in piedi per farci rivedere nei loro sguardi fieri le vive e sublimi faville di tutte le battaglie combattute. Il volume è impreziosito dai disegni del vignettista Vladimiro Di Stefano.