Ad accompagnare il libro un evocativo booktrailer (https://youtu.be/0cnA56cqG64) ci introduce nel viaggio emozionante e intimo fatto di incontri inaspettati e sinceri come le montagne d’Abruzzo. La presenza di chi li attraversa e ne scrive è una collaborazione reale alla riscoperta. Custode di un’eredità da raccogliere, diffondere e di cui interpretare il profondo messaggio, l’autore è anche soggetto e materia di questo libro e impone un ribaltamento prospettico cui è impossibile sottrarsi.
Nella sua nota finale il professor Sandro Cordeschi dice: “Quando mi sono imbattuto, per una fortunata circostanza, nel dattiloscritto di Ezio Colanzi, […] ho provato la sensazione di una specie di epifania, tanto più sorprendente quanto più vicina, nello spazio, all’ambiente che meglio conosco, quello della ‘nostra’ terra. Mi sono detto, appena dopo qualche pagina, ‘ecco un libro di viaggio’, finalmente.”
“Il silenzio più che una gabbia è un vestito che copre le rocce, i prati. Il silenzio qui è un custode sereno che non trattiene nessuno.
Mi volto verso la montagna.
‘Si avvicinano le nuvole bianche’.
Mario le vede: ‘No, qui le nuvole bianche tornano ”.