Giulianova 14.09.2015
Ieri, domenica 13 settembre 2015, il Quartiere Annunziata ha ospitato il 2° RADUNO FIAT 500 “ I PORTICI “.
In una bella cornice festosa di amicizia e serenità si è svolto il 2° raduno delle 500 d’epoca, sponsorizzato dal Centro Commerciale “ I Portici “, in collaborazione con il Comitato di Quartiere e il Club 500 Giulianova .
Organizzatore dal Vice Presidente del Club 500 Giulianova, Sig. Roberto Laurenzi.
Alla manifestazione hanno partecipato ben 34 vetture guidate da equipaggi provenienti da diversi comuni abruzzesi e dalle Marche.
I partecipanti, sono partiti con puntualità dal Centro Commerciale “ I Portici “ alle ore 11.00, hanno percorso varie vie del Lido e della parte alta della Città, il centro storico, per poi concludere la sfilata nel parcheggio del Centro Commerciale fi Via G. Di Vittorio..
Come si è detto, tutto si è svolto in tranquillità e sicurezza.
Per i partecipanti erano previsti coppe, premi e riconoscimenti, che sono stati consegnati subito dopo la conclusione del tour cittadino.
Sono stati premiati :
- Di Salvatore Adriano – Club Giulianova – per avere partecipato con la 500 più vecchia (Giardiniera immatricolata nel 1962 );
- Gaspari Oriana – club S. Omero – per avere partecipato con la Bianchina più vecchia;
- Rascente Gaetano – Giulianova – per avere partecipato con una 500 con la componentistica più fedele all’originale ( iscritta A.S.I. ).
Oltre ai singoli partecipanti sono stati premiati i gruppi:
- Club più numeroso – Cinquecentisti Abruzzo – Pescara;
- Club di provenienza più lontana – Banda del Cinquino – Civitanova Marche;
- Amici di Sant’Omero.
A conclusione della premiazione, ai partecipanti è stato offerto dagli organizzatori e dagli sponsor un ricco buffet, consumato in un clima di sana e goliardica amicizia.
A nome mio personale, del Comitato di Quartiere e del Quartiere Annunziata, i doverosi ringraziamenti Al Centro Commerciali “ I Portici “ e all’organizzatore, Sig. Roberto Laurenzi, per la bella manifestazione.
Il Presidente F. F.
Quartiere Annunziata
Pietro Promenzio