A New York (e dove senno’?) si sono riuniti 132 direttori di giornali,giornalisti ed esperti di tutte le parti del mondo con la promessa “giurata” che avrebbero detto la verita’,tutta la verita’ e niente altro…
USA. Il Calcio secondo “noi” cronisti
Ma quale verita’ cercavano? Quella riguardante il fazionismo schifoso,ossessionante dei giornalisti che seguono soprattutto il calcio.
Insomma i cronisti che dicono male,sempre,di una squadra mentre inneggiano,spudoratamente,al team di casa.
Dall’Africa e’ arrivato il grido di un continente che si sente spinto all’angolo
perche’ i giornalisti esteri dicono un gran male delle squadre africane.
“Dall’Africa partono per il mondo i migliori calciatori di oggi” ha detto il direttore di un quotidiano del Ghana. “Ma i giornalisti europei,soprattutto,non li apprezzano nei loro articoli”.
Nel sud America ammettono che i cronisti di quel Paese spesso si
lasciano andare,mettono sull’altare i loro team.Gli Stati Uniti hanno detto che i loro giornalisti raramente “parlano male” di una squadra in favore dell’altra.E’ vero:basta che non si tratti di un team americano.
A lungo andare c’e’ stato un accordo a singhiozzo: “Suvvia,ammettetelo
sono gli inglesi ad essere i giornalisti piu’ onesti,per niente faziosi e tutto il resto”.Non c’e’ stato voto finale.Non tutti d’accordo.
Ma e per quanto riguarda l’Italia? Un assalto crudele da parte di sei=sette nazioni europee.”Non soltanto quasi spesso non conoscono
il calcio,ma bisogna ammettere che i cronisti della tv italiana sono
indubbiamente tenuti in grazia dalle squadre che contano” hanno avvertito.Poi,forse per evitare eventuali querele,hanno aggiunto:”Basta
seguire una partita di calcio tra due squadre italiane messa in onda dalla rete nazionale RAI per capire di che cosa parliamo…”.
Ecco,da parte nostra diciamo:non e’ che si sbaglino piu’ di tanto.
Benny Manocchia