Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, Nuova Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti.
Nella giornata di ieri sono intervenuti il Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Banca d’Italia e il Presidente unico delle 4 Nuove Banche.
Il Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia è stato ascoltato dalla Commissione Finanze della Camera dei Deputati nell’ambito dell’ Indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano.
Il Presidente delle nuove 4 banche si è rivolto alla clientela con una lettera pubblicata sui quotidiani.
Abbiamo letto con particolare interesse il contenuto dell’Audizione di Banca d’Italia, finora l’unica Istituzione, per inciso, a menzionare correttamente i lavoratori e l’occupazione.
Entrambi gli interventi fanno riferimento alla normativa europea per motivare i provvedimenti adottati, che hanno comportato l’azzeramento delle azioni e delle “ obbligazioni subordinate “.
Siamo ancora in attesa di conoscere quali interventi saranno previsti dal Governo in materia nell’emendamento annunciato.
Se è vero che “ le nuove norme ( in vigore dal 1° gennaio 2016 ) avrebbero costretto a coinvolgere – oltre alle azioni e ai titoli subordinati – i circa 12 miliardi di euro di massa “non protetta” delle quattro banche, inclusi i 2,4 miliardi di obbligazioni non subordinate “, resta inspiegabile l’incertezza cui sono stati sottoposti per lunghi mesi le banche, la clientela, i lavoratori.
Il ministro dell’Economia Padoan ha dichiarato “Stiamo studiando delle misure di tipo umanitario che vanno incontro alle necessità delle fasce più deboli di risparmiatori coinvolti in queste operazione di risoluzione, non ha nulla a che fare con questa operazione in quanto tale”.
L’idea, ha chiarito, “è riconoscere che un gruppo di cittadini è in difficoltà economica, e quindi è equivalente ad una misura di sostegno alla povertà e non interferisce con il meccanismo finanziario”.
Non ci siamo. Non basta, tanto più a chi come noi ha ritenuto necessario il provvedimento di salvataggio ma ne ha immediatamente segnalato i limiti e richiesto che venisse emendato con misure a tutela dei risparmiatori coinvolti.
Vanno sicuramente tutelate da subito le fasce più deboli dei risparmiatori ma riteniamo necessari provvedimenti strutturali, quale, ad esempio, anche la possibilità di fruire delle plusvalenze che saranno generate dalla gestione dei crediti in sofferenza e quella di compensare almeno in parte le minusvalenze ai fini fiscali.
Le nuove 4 banche sono ora solide, ben patrimonializzate e in grado di soddisfare imprese e famiglie, svolgendo una funzione indispensabile ai territori e alle comunità.
Ma il Presidente e gli Amministratori delle Nuove Banche debbono velocemente recuperare il “gap” e ripristinare con atti concreti rapporti e relazioni con i depositanti, la clientela e con i risparmiatori.
Chi in questi giorni, cavalcando l’ira dei risparmiatori, tenta di coinvolgere i lavoratori nelle responsabilità di chi in passato ha male – amministrato , cerca capri espiatori fra chi non ha responsabilità.
Sia ben chiaro che tuteleremo i lavoratori in tutte le sedi e non sarà consentito che su di loro vengano scaricate altrui responsabilità.
Hanno operato nel rispetto delle normative vigenti e – lo segnaliamo a chi mostra di ignorarlo – stanno già subendo pesantemente gli effetti delle crisi aziendali in termini occupazionali, economici e di diritti, oltre che patrimoniali, quali risparmiatori anche essi.
Chi grida al lupo e soffia sul fuoco non si fa’ carico di offrire soluzioni , non aiuta i risparmiatori, disorienta i depositanti e mostra di non avere interesse al consolidamento delle 4 banche e alle necessità dei territori di riferimento.
Chi piega a meri interessi di bottega il vero e proprio dramma di tanti risparmiatori e dei lavoratori, mostra di non avere un genuino interesse a che siano accertate – e perseguite – le vere responsabilità di anni di “ allegra “ gestione delle 4 banche.
All’intero sistema creditizio e finanziario del nostro Paese rammentiamo che la Banca si basa sulla fiducia, che queste vicende – e molte altre che le hanno precedute – mettono a dura prova il rapporto di fiducia tra risparmiatore e intermediario e che le nuove regole in vigore dal prossimo primo gennaio,
tanto più richiederanno un surplus nel livello di informazione e formazione da dare ai risparmiatori, oltre che di trasparenza.
Ai nuovi Presidente e Amministratori delle 4 Banche chiediamo di ripristinare correnti relazioni sindacali con gli Organismi sindacali aziendali e di avviare i confronti e le procedure necessari per gestire l’attuazione dei provvedimenti di risoluzione, il rilancio delle banche ed aziende dei 4 gruppi, l’intera fase propedeutica alla preannunciata “ asta “ di mercato.
Roma, 10 dicembre 2015
Il Segretario Generale della FISAC/CGIL Agostino MEGALE