Abruzzo

TRIVELLE, ON. BRAMBILLA: “AL REFERENDUM VOTARE SI’, PER TUTELARE IL MARE E MANDARE A CASA RENZI”

 

Nel referendum sulle trivellazioni, che si terrà domenica, si schiera nettamente per il sì, “per tutelare il nostro mare e dare un avviso di sfratto al governo Renzi”. L’on. Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo e responsabile del dipartimento per la tutela degli Animali e dell’Ambiente di Forza Italia, non ha dubbi: è “favorevole all’abrogazione”  della norma che consente agli impianti di estrazione già esistenti entro le 12 miglia marine dalla costa di proseguire la loro attività fino alla data di scadenza delle concessioni, prorogabili fino all’esaurimento dei giacimenti, ed invita tutti “a recarsi alle urne, a votare, a far votare e a sostenere in ogni sede il sì”.

Tra le ragioni per l’abrogazione l’ex ministro evidenzia “l’esigenza di tutelare le nostre coste e i nostri mari “chiusi”, per quanto possibile, da eventuali disastri ambientali come quello che ha colpito nel 2010 il Golfo del Messico e di salvaguardare l’industria turistica”, potenzialmente danneggiata dalla presenza delle piattaforme, ma soprattutto l’opportunità di spingere in direzione di “una transizione energetica  fondata sulle rinnovabili pulite” – troppe volte oggetto delle ironie del premier Renzi – che renda “meno pesante” l’impatto della filiera dei combustibili fossili sui territori. “Il nostro – spiega l’on. Brambilla – è un paese fortemente urbanizzato. Moltissime persone vivono vicino a raffinerie, hub portuali, pozzi petroliferi, centri di stoccaggio di petrolio o gas, oleodotti e gasdotti, dipendono da falde acquifere già compromesse da sostanze chimiche di vario genere. Poi ci sono gli agricoltori, i pescatori, gli operatori turistici ed alberghieri che hanno forte interesse all’integrità e alla salubrità dell’ambiente. Soprattutto a loro dobbiamo rivolgerci – osserva – perché vadano alle urne”.

Con la sordina mediatica, i “ridicoli” balletti delle correnti e il “penoso” invito a non votare, “che nasconde male il disprezzo per gli elettori”, il Pd e il governo, sottolinea l’ex ministro del Turismo, “cercano di eludere le proprie responsabilità, in particolare quella di aver automaticamente prorogato i titoli abilitativi esistenti “per la durata della vita utile del giacimento”, cancellando con un colpo di spugna il sistema delle concessioni trentennali e delle proroghe limitate”. Ma soprattutto, predicando l’astensione, “Renzi e i renziani sperano di riguadagnare terreno dopo gli scandali e il malgoverno. Gli italiani facciano l’opposto di quello che vorrebbe il premier: vadano alle urne in massa ed avvertano l’inquilino di palazzo Chigi, mai selezionato dai cittadini per quel ruolo, che lo sfratto è imminente”.

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