Giulianova

L’assessore Grimi replica alla consigliera Ciafardoni: sulla Bandiera Blu non un solo euro di spese vive.

L’assessore al turismo Gianluca Grimi replica alla consigliera comunale
Laura Ciafardoni dopo l’attacco di quest’ultima nel Question time di
martedì scorso sul punto dedicato alla Bandiera Blu. “Innanzitutto

desidero esprimere la mia felicità – dichiara Grimi – per l’esito
favorevole dei campionamenti delle acque di balneazione dell’11 luglio.
Ora spero che, almeno fino al prossimo prelievo, siano spenti i riflettori
su Giulianova visto che viene attenzionata in modo morboso, come nessun
altra località turistica della Regione, senza che vi siano motivi
specifici. Per fare qualche esempio, sembra che i fiumi, i principali
responsabili della non sempre eccellente qualità delle acque
marino-costiere, sfocino solo a Giulianova. O che il fenomeno naturale
della proliferazione delle alghe si manifesti solo sulle nostre spiagge.
Così non è e lo sanno tutti”.
“Di questa linea disfattista – continua l’Assessore al turismo – la
consigliera Ciafardoni rappresenta la punta di diamante. Mai una proposta
costruttiva e massimo piacere quando le cose, secondo il suo punto di
vista, non vanno bene. Anche se, come nel caso delle acque di balneazione,
si tratta di un problema la cui competenza è di carattere sovra-comunale.
Questa Amministrazione, nell’interesse di Giulianova, sta facendo molte
cose importanti in materia di balneazione nonostante le competenze
limitate. Abbiamo creato un rapporto di collaborazione con l’assessore
Dino Pepe e con gli uffici regionali come mai accaduto in passato, neppure
quando la Ciafardoni era assessore comunale, riuscendo a far ascoltare la
nostra voce nel tentativo di migliorare la situazione. Se poi, come
accaduto la scorsa settimana, si riesce anche a criticare l’azione di un
Sindaco che, prudenzialmente, visto che si era in assenza di dati certi,
sconsiglia la balneazione in una zona del nostro mare, seppur molto
ristretta, dopo una comunicazione della Ruzzo Reti, si capisce che la
Ciafardoni persegue l’interesse di una parte politica che tenta di
avversarne un’altra. Ci può stare ma non a discapito della collettività.
La materia della balneazione è molto complessa e delicata dal momento che
riguarda, oltre che la reputazione di una località turistica, anche
aspetti legati alla salute. Ne consegue che per utilizzarla nella
battaglia politica la si deve conoscere bene altrimenti, come nel caso
della Ciafardoni, si rischia di dire cose che possono arrecare danni alle
attività turistiche”.
“In riferimento alla Bandiera Blu. – conclude Grimi – la Ciafardoni ha
chiesto il costo sostenuto per predisporre il questionario 2016. La
risposta è semplice: zero euro di spese vive e normale lavoro degli uffici
comunali che hanno il dovere di monitorare quanto viene fatto in materia
di ambiente e turismo. Se poi non possiamo neppure dedicare un dipendente
per alcuni giorni alla compilazione di un questionario su un aspetto
strategico e qualificante, allora non possiamo sperare di migliorare in
futuro. Abbiamo chiesto la Bandiera Blu, non l’abbiamo ottenuta ma ci
siamo misurati e abbiamo capito quali sono gli aspetti sui quali dobbiamo
migliorare in futuro. Concludo facendo anch’io una domanda alla
Ciafardoni. Perché non rende noto quanto costò la campagna promozionale
della Bandiera Blu 2008, voluta dal suo assessorato, caratterizzata dallo
slogan “Giulianova acchiappa la Bandiera Blu”, con particolare riferimento
ai manifesti formato gigante che mettevano in mostra la parte di un corpo
femminile che nulla aveva a che fare con il tema del riconoscimento della
FEE?”

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