Sulla recente polemica sorta a seguito di alcune dichiarazioni di Francesco Mastromauro riguardanti l’ex sindaco Romolo Trifoni – affermazioni che avevano irritato sua figlia Margherita al punto da indurla a lasciare l’Aula consiliare – ritengo doveroso intervenire per dovere di corretta valutazione del ruolo di amministratore del compianto Trifoni, avendo vissuto da vicino le vicende politiche di quegli anni sia come esponente del Psi che come giornalista.
Premesso che la differenza tra i due è abissale, ricordo Trifoni con la fascia tricolore salito su un cantiere edile a dare il primo colpo di martello ad un solaio da abbattere; cosa che non ho visto fare da suoi successori, inclini semmai a discutibili trattative.
Trifoni non si sarebbe mai lasciato sfiorare dall’idea di poter abolire un già misero contributo di cinquecento euro all’associazione donatori di sangue, tantomeno se in parallelo con l’elargizione di un contributo annuale di centomila (!) euro alla società di calcio; come invece ha fatto il primatista regionale Mastromauro.
Trifoni non avrebbe mai cancellato l’esenzione dalla Tarsu, allora prevista in favore delle famiglie con a carico un disabile al 100%, come è stato capace di fare Mastromauro nel 2010/’11, sempre nel puntuale silenzio Pd.
Trifoni non avrebbe mai accettato la proposta dell’assessore Ottavino Di Stanislao, della Giunta Cameli, di approvare senza interventi migliorativi il progetto Sadam in cambio della caduta dell’Amministrazione Cameli, peraltro ormai a fine mandato. Ma l’allora capogruppo Mastromauro, insieme ad altri consiglieri DS, tra i quali il geom. Gianni Capanna – in probabile conflitto di interessi – pur di ottenere la caduta anticipata del centro destra (di soli 8 mesi !) votò, praticamente senza discutere, quel progetto che riguardava un’area di 55mila metri quadrati nel cuore del Lido. Oggi, da sindaco, Francesco Mastromauro osa parlare di “sistemazione dell’area Sadam!”
All’ormai morente Partito democratico, rottamato dal suo segretario fiorentino, consiglierei di tacere, per evitarci di dovergli ricordare altre brillanti imprese che ieri facilitarono carriere politiche e che oggi lasciano eredità pesanti al futuro dei nostri giovani.
Appena interromperà il suo interessato letargo, il Pd giuliese potrà accorgersi che la città intende affrettare il ritorno a casa di Mastromauro e di qualche piccolo/grande feudatario, indimenticato protagonista di facili espropri proletari.
Intanto, per dovere civico, qualche primato regionale di Francesco Mastromauro è stato già notificato alla Procura della Repubblica.
Giulianova, 5 agosto 2016
Eden Cibej
Resp. Movimento di Pensiero “Senza Padroni”