Cultura & Società

Anna Foglietta diventa Alda Merini per la Stagione di Prosa della Riccitelli

 

 

Anna Foglietta veste i panni e l’anima di Alda Merini nel sesto appuntamento della Stagione di Prosa 2016/2017 della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli” in “La pazza della porta accanto”, intensa e struggente rivisitazione degli anni di internato in manicomio della grande poetessa italiana. Lo spettacolo, scritto da Claudio Fava con la regia di Alessandro Gassman, sarà al Comunale di Teramo martedì 7 marzo alle ore 21 e mercoledì 8 marzo alle ore 17 e alle ore 21.

Questa pièce non è il girone dei matti: è l’incontro imprevisto, irriproducibile, tra la follia e la poesia. Alda Merini entrò per la prima volta in manicomio nel 1965, a trentaquattro anni. Lasciandosi alle spalle due figli, un marito e alcune raccolte di poesie che l’avevano già indicata come una delle voci più creative di quegli anni. In manicomio Alda resterà, a periodi alterni, per quasi vent’anni. Di quel tempo interminabile restano migliaia di versi, brevissimi, lucidi, sprezzanti, innamorati. Resta la memoria livida di cosa fosse il destino dei matti nell’Italia dei manicomi: la chimica usata in dosi massicce per ottundere le menti, le iniezioni di leptozina e di doprel fino a farti perdere definitivamente il senno, il rito settimanale dell’elettroschock, l’umanità pietosa di qualche medico, il cinismo inossidabile di tutti gli altri.“ A queste si può fare tutto che tanto sono matte” dice la caposala guardando la Merini. E tutto, tutto le verrà fatto, negato, tolto, inflitto. Finché anche lei, come gli altri, penserà che sia giusto così: matta tra i matti: “Avevamo imparato a considerare tutto ciò che ci veniva dato come un dono del cielo, elettroschock compresi”. Ma Alda non si rassegna. Sulle cose che accadono e che le accadono trattiene uno sguardo avido, curioso, impietoso. La sua forza è la poesia: o meglio, la congiunzione tra follia e poesia che in lei si fa carne, vita, parola, fuga. E che le procura, come un’ombra di adolescenza che ritorna, perfino il silenzioso innamoramento per un matto come lei, Pierre, un uomo semplice, ignaro, puro. Finché un giorno aprono i cancelli del manicomio. E non ci sono più i matti. Alda e le altre si riversano fuori dalle mura del manicomio, libere finalmente di abbracciare la terra, di affondare la faccia in mezzo all’erba di un giardino, di riempirsi la bocca

 

I biglietti possono essere acquistati online sul sito www.primoriccitelli.it, negli uffici della Riccitelli o al botteghino del teatro dalle 16.00 in poi dei giorni delle rappresentazioni.

Per informazioni: www.primoriccitelli.it;   info@primoriccitelli.it

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