GIULIANOVA – Il 6, il 7 e il 9 luglio, nel Parco del Quartiere Annunziata a Giulianova l’Associazione Culturale Knà, con il Patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo 2, ha messo in scena tre spettacoli a conclusione della stagione laboratoriale 2016/17.
Durante queste tre serate si sono esibiti, rispettivamente, i bambini della scuola elementare Braga, i ragazzi della Scuola Media Annunziata e sette allievi adulti, con un’affluenza di pubblico inaspettata e numerosa, viste le varie iniziative estive presenti sul territorio.
Nella prima serata e’ andato in scena “BOOM”. Quattordici piccoli attori hanno meravigliosamente saputo affrontare un testo per niente facile, duro, a tratti surreale liberamente tratto da “La guerra spiegata ai poveri” del grande Ennio Flaiano. Ci hanno messo dentro tutto il candore e la disinvoltura canzonatoria che gli appartiene, coerenti con lo spirito ironico e graffiante tipico dello scrittore pescarese. Una sgangherata compagnia teatrale tenta invano di mettere in scena la guerra ma ciò porta soltanto al caos e al raggiungimento del nulla.
Improbabili capi di stato e loro collaboratori sono gli artefici di errori e orrori umani; declamano il grande valore della guerra come unico mezzo per raggiungere gloria, onore e…pace.
Nella seconda serata lo spettacolo dal titolo “Ohi, ohi, ohi” ha visto in scena bravissimi giovani attori della scuola media, in tutto ventuno. Un racconto sulla Shoah, liberamente tratto dal film “Train de vie. Un treno per vivere”, di Radu Mihăileanu.
Gli Ebrei di due villaggi dell’Europa dell’est, che sono in conflitto tra loro da tempi immemorabili, non si capacitano degli orrori inflitti alle popolazioni vicine e si riconciliano per organizzare una fuga con un finto treno di deportati che li porterà oltre la Russia e l’Ucraina, sulla linea di confine, luogo in cui troveranno la salvezza. Ma è tutto vero o è soltanto frutto della fantasia per evadere dagli orrori della guerra? In quel treno c’eravamo noi, c’ erano tutti i sognatori (forse dei pazzi visionari) che cercano un luogo migliore al di la’ dei propri confini mentali, fisici, geografici, onirici.
In quel treno tutta la speranza è tangibile e le magnifiche coreografie su basi musicali suggestive, lasciano il pubblico, ora col fiato sospeso, ora con le gambe che si muovono a ritmo di musica yiddish, a guardare incantato questi giovani corpi che ballano, cadono e si rialzano.
Il terzo spettacolo “Malefatte” che ha visto in scena attori del Progetto Knà Adulti, ha coinvolto il pubblico in maniera piu’ diretta e sentita perché ha narrato di storie di nostri conterranei, storie che abbiamo sentito tramandare dai nostri nonni, dagli anziani, dai sopravvissuti.
Costumi, scenografia e luci ricercate nella loro semplicità, oggetti contadini usati fino a pochi decenni fa da gente modesta, utilizzati in scena come strumenti musicali a scandire il tempo.
In particolare un vecchio baule usato realmente nel viaggio della speranza da uomini, donne e bambini emigrati in America in cerca di fortuna negli anni 50.
Intonano la struggente “Nebbia alla valle” gli attori, canto antico delle raccoglitrici di olive abruzzesi. con la disinvoltura e la naturalezza dei contadini d’altri tempi.
Predomina l’importanza della Terra come luogo dal quale sradicarsi per arrivare in altre promettenti terre lontane e sconosciute.
Un plauso a tutti gli attori e agli autori dei testi e delle regie Giuliana Cianci e Francescomaria Di Bonaventura che hanno saputo farci rivivere paure, speranze, deliri, canti, gesti, riti ed usanze antiche in maniera essenziale, sobria e misurata.