Venire a conoscenza dell’imminente trasferimento della sede INPS dai Portici di Giulianova all’ex facoltà di agraria di Mosciano sorprende e preoccupa, ma ancor più colpisce ed indigna non poco apprendere (direttamente dalle parole del presidente provinciale dell’Ente) che di tale intenzione il sindaco Mastromauro era a conoscenza già da tre anni.
Dopo la chiusura degli uffici di Enel, Dogana e del Tribunale senza che almeno conservassimo la sede del Giudice di Pace, oltre che dei ridimensionamenti dell’ospedale e della stazione ferroviaria, ci si sarebbe attesi da parte del sindaco il massimo impegno per evitare un nuovo, traumatico abbandono, anche con il coinvolgimento dell’intero consiglio comunale nella ricerca di una soluzione.
Ma questo evidentemente non è stato. L’amministrazione dei proclami vuoti e delle promesse disattese non ha ritenuto, o non è stata capace, di impegnarsi in tal senso ed impedire l’ennesimo scippo, dimostrandosi incapace non diciamo di allargare, ma quantomeno di preservare il patrimonio cittadino.
La ricerca di una possibile sede alternativa o quantomeno un sostegno istituzionale per la risoluzione del problema non rientravano evidentemente fra le priorità di chi ci governa, con la conseguenza che oggi Giulianova si trova suo malgrado a subire l’ennesima perdita pesante e dolorosa, come pesanti e dolorose sono state negli anni le conseguenze commerciali, occupazionali e di immagine provocate da scelte inadeguate.
Inghiottiti dal gioco delle candidature, di segreterie, primarie, poltrone e strapuntini il sindaco e la sua traballante maggioranza hanno osservato, ancora una volta e senza colpo ferire, l’ennesima mortificazione inflitta a una città che meriterebbe al contrario una guida competente, capace e che ne abbia a cuore cura ed interesse.
Se, comunque, rimangono dei margini facciamo di tutto per scongiurare il trasferimento dell’INPS.
Il Cittadino Governante
Associazione di cultura politica