Giulianova, In rilievo, Ricordi di guerra, Tipi giuliesi

Giulianova. Giovanni Giarnecchia, un giuliese morto nel campo di concentramento di Sigmundsherberg in Austria

 

di Walter De Berardinis (c)

Giovanni Umberto Vittorio Giarnecchia nasce a Giulianova alle ore 5,00 del 13 novembre 1898 dal 26enne Pardo Antonio, commesso e Maria Giuseppa De Martiis. All’anagrafe compariranno per la registrazione: il 23enne Luigi Petrini e il 46enne Emidio Paolone, entrambi impiegati. Soldato di leva di prima categoria viene lasciato in congedo illimitato il 20 gennaio 1917 con le seguenti caratteristiche: 1,61 di altezza e 0,79 di torace; capelli neri e lisci; naso e mento regolari; occhi neri e denti sani; di professione negoziante, sa leggere e scrivere. Il 26 febbraio viene chiamato alle armi. L’8 marzo è nel 82° reggimento fanteria. Il 29 giugno giunge, dopo l’addestramento definitivo, al fronte nel 63° reggimento fanteria battaglione di marcia proveniente dal deposito 88° reggimento fanteria. Il 7 agosto è nel 97° reggimento fanteria. Il 18 gennaio il reggimento si attesta a Caporetto (oggi Kobarid – Slovenia) con continue scaramucce contro il nemico. Purtroppo, il 24 ottobre, con l’offensiva austroungarica-tedesca travolge l’intera prima linea da Vrata e fino al versante nord del Monte Nero (est di Caporetto). Molti furono fatti prigionieri, compreso il giuliese Giovanni Giarnecchia che fu internato nel campo di concentramento austriaco di Sigmundsherberg (nord di Vienna). Il 3 giugno 1918, dopo 8 mesi di prigionia, moriva per stenti e tubercolosi polmonare. Il 5 giugno fu sepolto nel vicino cimitero militare. Solo nel settembre del 1925 la famiglia ebbe la certezza della morte del proprio congiunto tramite un documento tradotto dal Ministero della Guerra e del Tesoro che avvisava il comune di avere ricevuto una nota scritta dall’Austria. Il campo di concentramento era nato per i prigionieri russi, ma dopo la rotta di Caporetto affluirono tantissimi italiani. Oggi il cimitero è una distesa di prato che conserva le spoglie di 2400 militari morti, ben 2363 sono italiani. Fu insignito alla memoria della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia, delle campagne di guerra 1917-1918 e della medaglia della Vittoria Interalleata 1914-1918. E’ citato sul monumento eretto sulla facciata del Duomo di San Flaviano, sull’Albo d’Oro “Abruzzo e Molise – (Vol II – sub 14 – 386 pag.) custodito nell’Archivio di Stato di Teramo, nell’album fotografico realizzato per ricordare i caduti di Giulianova e nel libro Quando C’era la guerra di Francesco Manocchia in varie edizioni, compresa quella del 2015 a cura del sottoscritto.

Walter De Berardinis ©

walterdeberartdinis@gmail.com

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One Comment

  1. Fulvio Giarnecchia

    Dopo tantissimi anni, finalmente sono riuscito a conoscere la storia di mio zio, un grande ringraziamento al redattore Walter De Berardinis.

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