Sulle pagine di un quotidiano della decisione del Commissario della Città di Teramo di spostare il carico della Tari per il 60% sulle famiglie; l’Associazione Robin Hood è contraria alla decisione del Commissario per la inversione delle percentuali dei costi che penalizza i cittadini.
Se si ritiene che il rilancio dell’economia Teramana possa avvenire con un carico sui cittadini di oneri delle aziende si sbaglia due volte. La prima perché il rilancio deve avvenire attraverso politiche articolate e complessive della intera città, aziende e cittadini. La seconda perché se si deprimono i redditi delle famiglie si abbassano i di conseguenza gli acquisti con riflessi anche sulla produzione.
Un gatto che si morde la coda dunque.
In questo momento di crisi profonda delle famiglie assenza di lavoro e precarietà diffusa, continua Pasquale Di Ferdinando presidente dell’associazione, è veramente impensabile pensare di toccare ancora i redditi familiari.
Solleviamo anche dubbi se questa scelta può essere praticata da un commissario che a nostro avviso deve gestire la cosa pubblica per un l’ordinaria amministrazione ed un periodo limitato: Questa è una scelta che deve essere lasciata alla politica cittadina ed inquadrata nell’alveo di una visione strategica complessiva, che deve tendere anche ad una riduzione dei costi ed ad una lotta agli sprechi.
L’associazione Robin Hood chiede al commissario di non variare la Tari.
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ASSOCIAZIONE ROBIN HOOD
64100 TERAMO VIA G.FLAJANI N 6