Preg. direttore,
Il Palio del Barone rappresenta una manifestazione medievale che contribuisce a rendere famosa la città di Tortoreto, da ormai ben diciotto anni.
Si tratta di una rievocazione che ha radici molto antiche, dal momento che essa di basa su avvenimenti realmente accaduti nell’Anno Domini 1234, in Tortoreto Alto, dove vi sono i resti di un’antica fortezza, oltre che dell’iconica “Torre dell’Orologio”, entrambe di origini medievali, unite a documentazioni che attestano il dominio baronale sul territorio.
L’evento, rievoca i festeggiamenti che il Barone Roberto di “Turturitus” inaugurò in occasione dell’arrivo in paese del vicario di Federico II di Svevia (re delle Due Sicilie), tale Rinaldo di Brunforte, il quale si era da poco legato in matrimonio con Forasteria d’Acquviva, erede della nobile famiglia.
Per tale occasione, ora come allora, l’intera corte di Tortoreto e delle sue delegazioni, rappresentate dai rispettivi figuranti, si riunisce nella Piazza della Libertà di Tortoreto per celebrare in magnificenza l’emozionante evento, a sfondo perlopiu’ ludico: con giochi medievali e pirotecnici, duelli di belligeranti, danze, spettacoli di falconeria, offerti da alcuni dei migliori artisti provenienti da molte regioni italiche, uniti alla storica contesa del drappo tra i due rioni rivali originari della città, Terranova e Terravecchia; si alternano i momenti solenni dell’incontro dei Baroni, uniti alla Gran Dama, con i novelli Duchi d’Acquaviva e la consegna, da parte dei primi a questi ultimi, delle chiavi della città, in segno di fiducia e benevolenza; nonché la benedizione annuale del nuovo drappo, dipinto e istoriato, conteso dai rioni.
Nella stessa sera del 16 agosto, è possibile ammirare l’incantevole spettacolo degli sbandieratori, appartenenti alla delegazione di Porta Solesta’, campioni nazionali e vincitori della Quintana di Ascoli Piceno, che insieme ai musici e alle chiarine, sono in grado di mostrare quanto suggestiva e sorprendente sia l’arte del maneggiare le bandiere, meravigliosamente drappeggiate con motivi solari, al ritmo di danze e musiche.
Durante la sfilata si può ammirare e rimanere incantati dalla cura nei dettagli dei meravigliosi e coloratissimi abiti, indossati da numerosissimi figuranti del corteo, curato nei più minimi dettagli.
Esso è un via vai di personaggi di corte: a seguito del Barone, della Baronessa e della Gran Dama vi sono arcieri e armigeri, giullari e belligeranti, dame e cavalieri, falconieri e trampolieri, tamburini e notabili, ancelle e damigelle e molti altri ancora.
Anche lo spettacolo pirotecnico finale dell’”Incendio della Torre” rappresenta un momento capace di creare nel borgo un’atmosfera magica e intrisa di stupore e mistero per i tempi antichi riecheggiati.
Il giorno del 16 agosto di ciascun anno si torna così indietro nel tempo fino al 1234: il tempo a Tortoreto Alto sembra essersi cristallizzato; l’intero paese infatti torna alle sue origini medievali essendo impeccabilmente allestito dagli stand di mercanti e mestieranti dell’epoca, che fin dal pomeriggio allietano le rue del borgo antico, fiaccole, bandiere, stendardi e spettacoli itineranti di artisti di strada fanno il resto.
Per gli spettatori in piazza sono adibiti degli spalti, che consentono di godere del meraviglioso evento, in grado di lasciare a bocca aperta adulti e bambini, per l’estrema cura nei dettagli.
Onorata per essere stata scelta come Gran Dama (la più importante tra tutte le dame di corte, nonché possidente delle preziosissime chiavi della città), per tale rievocazione storico culturale del mio paese negli scorsi anni 2016/2017, desidero ora, con questa mia, ringraziare calorosamente tutti coloro con cui ho collaborato per la migliore interpretazione del personaggio e, pertanto, l’Associazione “Due Torri” di Tortoreto e tutti i suoi membri, da cui sono stata scelta per questo ruolo e che, ogni anno, si prodiga con intensa dedizione, ad organizzare l’evento nel migliore dei modi; Ennio Guercioni, presidente dell’Associazione, nonché patron e regista del Palio; Walter De Berardinis,giornalista, fotografo e amico; i proprietari della storica dimora Villa Mascitti per la splendida location che fa da sfondo al personaggio della Gran Dama; tutti i giornalisti che in questi anni hanno scritto articoli sul Palio, nonché il mio papà Concezio che, durante il Palio è da sempre il mio fedele armigero, fin dal mio primo ruolo da “damina”; mio fratello Edoardo che, dapprima giullare e, da alcuni anni tamburino, si dedica attivamente alla manifestazione.
Il mio mandato come Gran Dama è dunque terminato per fare spazio ad altra Gran Dama, ruolo quest’anno interpretato da Letizia Albii, che saluto e ringrazio per la sua interpretazione.
In quanto a me e al ruolo assunto di potente nobildonna ai tempi dell’Alto Medioevo, spero di aver contribuito a dare lustro ad una delle manifestazioni storiche più belle d’Italia, che ogni anno riceve sempre maggiori e positivi consensi e che mi auguro possa proseguire nel tempo, riecheggiando negli animi di spettatori e partecipanti antiche gesta.