Di Walter DE BERARDINIS
La tragica scomparsa di Alessandro Giorgini in Germania (1903/1941)
Grazie alla richiesta e segnalazione dei nipoti,
Alessandro Giorgini
, già Consigliere comunale di Giulianova e
Maciollo Giorgini
, ho cercato di ricostruire la vicenda, avvolta nel mistero, della scomparsa di Alessandro Giorgini in Germania.
Nasce a Giulianova il 31 ottobre 1903, da Serafino e Domenica Ciafardoni (aveva anche un fratello, Alfredo). Il papà, nel 1907, partirà per New York. Il 17 ottobre 1922 viene giudicato idoneo per il servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 9 novembre 1923 viene chiamato alle armi. Il 12 marzo 1924 viene inquadrato nel 15° Reggimento Artiglieria da Campagna e il 6 settembre viene congedato. Il 18 marzo 1925 parte per lavorare in Francia, ma l’anno successivo torna a Giulianova per sposare Splendora Moretti (24 dicembre 1907 / 8 ottobre 1962), la coppia avrà 8 figli: Armando, Fulvio, Italia, Renato, Esterina, Romolo (1933/2015), Sisto e Bruno. Il 19 ottobre 1930, già trasferito con la famiglia a Mosciano, viene chiamato per istruzione. Il 6 marzo 1939 viene richiamato alle armi nel 10° Reggimento Artiglieria di Bologna (poi si trasferiranno sul fronte libico nel 1940), ma subito congedato per problemi di salute. Il 28 luglio viene definitivamente congedato dal distretto militare di Teramo. Con lo scoppio della 2° Guerra Mondiale e l’esigenza di Hitler di richiamare gli uomini in guerra, l’industria e l’agricoltura tedesca chiede al nostro Paese operai e agricoltori per portare avanti la nazione, quindi si apriranno molte opportunità per i lavoratori italiani di emigrare in Germania e Austria. Sicuramente, Alessandro Giorgini, voleva cogliere questa opportunità di guadagnare di più per sfamare la sua numerosa famiglia. Tra il 1939 e il 1940 la situazione è molto confortevole per gli emigranti italiani in Germania: vitto e alloggio assicurato, più i soldi da rimandare in Italia. Ma dalla metà del 1940 la situazione peggiora, soprattutto per gli italiani, perchè non verranno più trattati come “camerati”. Questa triste vicenda italiana, poco conosciuta dal grande pubblico, viene ben descritta nel libro di Cesare Bermani “Al Lavoro nella Germania di Hitler – racconti e memorie dell’emigrazione italiana 1937/1945”. Il 15 marzo 1941 (per altre fonti il 9 giugno 1941) viene ritrovato morto all’età di 37 anni, nella città di Insel (oggi accorpato alla città Stendal) nel land della Sassonia (un’altra fonte cita una città ad oggi inesistente, forse perché fu sbagliata la trascrizione, di nome Ismensel). Alla fine della guerra, il corpo, fu riesumato e riportato a Mosciano dove tutt’ora riposa con la data di morte sbagliata, 1940. Secondo il prof. Sandro Melarangelo, autore del libro “La resistenza a Teramo – documenti e immagini”, citando un fondo dell’Archivio di Stato di Teramo, il nome di Alessandro Giorgini compare tra gli internati italiani (non militari, visto che mancavano altri due anni per l’8 settembre 1943) in un campo di lavoro o di rieducazione (per chi non rispettava le leggi tedesche) in Baviera. Io presumo che, assumendomi le responsabilità del caso, Giorgini sia incappato in un arresto da parte della Gestapo per poi essere processato dai tribunali speciali per insubordinazione, quindi fucilato o impiccato, in altre sentenze si parla di ghigliottina. Non avendo prove certe possiamo anche ipotizzare una malattia o un incidente in fabbrica.
Nella speranza di aver contribuito a ricordare un giuliese dimenticato. #unitiperlapatria