In rilievo, Tipi giuliesi

Giulianova. Don Concenzio Silverio Domenico Concetto Sechini, il prete morto giovane

di Walter De Berardinis
Don Concezio Sechini (battezzato Silverio, Domenico, Concetto), Zio di mia nonna materna Barbara Cordone. Nasce a Notaresco l’8 dicembre 1883, alle ore 01:20, nella casa posta in Contrada “Cantalupa”, da Vincenzo e Giovanna Vagnozzi. Aveva due sorelle, Beatrice e Erminia (la mia Bisnonna materna sposata con Alessandro Cordone di Mosciano), e anche tre fratelli: Silvio-Paolo, Samuele-Giulio e Saverio-Giuseppe-Pasquale. Concezio e Saverio entrarono in seminario a Teramo. Il fratello Saverio, terminati gli studi, intraprese la carriera politica e giornalistica (fondatore del Partito Popolare Italiano di Sturzo a Teramo e la DC a Pescara nel dopoguerra). Don Concezio, nel novembre del 1898, dopo aver finito le scuole ordinarie, entrò nel seminario di Teramo per terminare gli studi nel 1903 come Suddiaconato. Nel 1907 diventò Diacono e collaboratore del Corriere Abruzzese e L’Araldo Abruzzese, per poi terminare gli studi a Napoli. Nel giugno 1909, Il Vescovo di Teramo, Alessandro Beniamino Zanecchia-Ginnetti (25 gennaio 1853 – 21 febbraio 1920), ordinò Sacerdote Don Concezio e disse la sua prima messa nel Duomo di San Flaviano. Dal Patriarcato di Venezia gli arrivò un quadro con dedica regalato da un suo amico con queste parole: < Tra una folla di popolo festante entusiasta, l’ingegno eletto di cuore gentile solennemente celebrerà la sua prima messa a ricordanza del lieto evento, questo modesto omaggio porge ossequente al novello Sacerdote col voto della fedele seguace delle Cattoliche dottrine. Essendo sempre all’alto concetto del Maestro Divino, Venezia, Giugno del 1909.>. Essendo già residente a Giulianova, coadiuvava gli altri sacerdoti dicendo messa nella Chiesa di Santa Maria a Mare. Già un anno prima, nel 1908, durante una visita di cortesia dell’amico Don Orlando Perta, si era accorto di non essere nel pieno delle sue forze e lui gli rispose: “Ho malanni d’intestini, spero di guarire presto”, purtroppo la malattia faceva passi da gigante, finché il 22 luglio 1910 alle 07:00. nella sua casa di Via Cupa, spirò per un male incurabile all’età di 26 anni. Il giorno successivo furono fatti i funerali nel duomo di San Flaviano e l’orazione funebre fu tenuta proprio dall’amico Sacerdote Don Orlando Perta, orazione stampata successivamente dalla Tipografia Pontificia degli Artigianelli, nel Rione Materdei a Napoli. Anche il settimanale diocesano “L’Araldo Abruzzese”, diretto da Pietro Mobilii, pubblico il necrologio (N° 28, anno VII. sabato 22 luglio 1910). Dopo 30 anni dalla sua sepoltura, durante i pesanti bombardamenti degli angloamericani sulla Città di Giulianova, 1943/1944, una bomba cadde sulla tomba del povero Sacerdote e del soldato italoamericano, Flaviano Di Donato (Giulianova, 13 febbraio 1892 / Foresta delle Argonne (Francia), 7 ottobre 1918 – corpo rientrato a Giulianova il 31 agosto 1922) , mandando dispersi le poche ossa rimaste. #unitiperlapatria
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