Cultura & Società, In rilievo

MONTORIO AL VOMANO. PAOLO FOGLIA IL PITTORE CHE SCOMPONE LA FORMA E ABOLISCE LA PROSPETTIVA

 

«È un pittore che scompone la forma e abolisce la prospettiva – ha detto di lui l’affermato artista teramano Sandro Melarangelo – creando una pittura di superficie con elementi tridimensionali, in perfetta sintonia con le nuove architetture; le sue opere vivacizzano gli ambienti in cui vengono collocate».

Stiamo parlando di Paolo Foglia, per chi lo conosce da una vita, “Paoletto”, nato a Montorio al Vomano nella prima metà degli anni Sessanta. Sin da ragazzo, Foglia è stato attratto dai motori e dal cinema (James Dean, in primis, e film d’azione con inseguimenti d’auto, scazzottate e fughe rocambolesche). Crescendo, poi, ha “scoperto” la fotografia – il ritratto fotografico tra luci e ombre e in controluce – e, più tardi, grazie anche a sua sorella maggiore, Fiorella Foglia (che vive a Roma e lavora  presso i Musei Vaticani, come pittrice e grafico editoriale), si è avvicinato al disegno e alla pittura; ma la “scintilla” che lo ha fatto completamente innamorare di questa forma d’arte è stata l’aver visto per caso, una sera in tivvù, un documentario su Amedeo Modigliani (chi scrive, suo amico di vecchia data, in quel periodo gli fece dono di un libro biografico riguardante proprio il pittore e scultore livornese Modì). E così, da autodidatta, inizia a disegnare e, dopo, a dipingere le sue prime tele; Francesco Barnabei, giovane poeta, animatore culturale e suo “compagno di viaggio”, avendo notato la sua vocazione artistica, farà il resto, incoraggiandolo e organizzandogli le prime mostre a Montorio nell’ambito delle tante edizioni di “Weekend’Arte”: bellissima manifestazione culturale organizzata dallo stesso Barnabei insieme con Alfonso Di Silvestro, all’epoca assessore alla Cultura del Comune di Montorio al Vomano, ed altri ragazzi.

I dipinti di Paolo si accostano alle varie fasi del Cubismo di Pablo Picasso e Georges Braque, ma anche alle figure longilinee e allungate di Modigliani. I suoi quadri sono un’esplosione di colori vivaci attraverso i quali il nostro pittore, sempre alla continua ricerca di sé, “espone” le sue riflessioni “raccontando” le sue sensazioni e le sue emozioni; non raffigura il mondo che vede, che lo circonda, ma il “mondo” che sente dentro di sé, il suo stato d’animo, il suo modo di intendere la vita e i suoi pensieri… che prendono forma e si materializzano. È il rapporto che si crea tra l’idea, che gli balena improvvisamente in testa, e le aspettative che inevitabilmente questa (idea)  produce.

Ma nella vita di Foglia, non c’è solo l’arte; da diversi anni, è impegnato anche nel sociale, ha abbracciato, infatti, la causa del Premio Nazionale “Paolo Borsellino” e insieme con Leo Nodari, presidente dell’associazione “Società civile” e promotore di questa bella realtà, partecipa a molti incontri che si tengono in Abruzzo e fuori i confini regionali, dove ha modo di avvicinare e conoscere tante personalità italiane e straniere di spicco, come il pittore e musicista americano Mark Kostabi, Flavio Insinna, il compositore russo Gene Pritsker, lo chef stellato Davide Pezzuto, il gruppo musicale Le Vibrazioni, il soprano pop estone Greesi Desiree Langovits, Ivana Spagna e tanti altri ancora. Nel 2017 ha ricevuto l’ambito Premio “Amore per l’Abruzzo”, quale tributo alla sua arte e al suo impegno civile nella società odierna; e, sempre in quello stesso anno, ha inaugurato a Montorio, fra la centralissima piazza Ercole Vincenzo Orsini e l’imbocco di via Giuseppe Valentini (il corso, per i montoriesi), il Foglia’s world, trasformando la sede dell’ex storico bar di famiglia, in studio e galleria d’arte, dove raccoglie tutta la sua produzione artistica. Speriamo che questa sala espositiva diventi, un giorno non lontano – e Covid permettendo – un punto d’incontro, per pittori, artisti, estimatori e cultori d’arte in genere, come lo fu, quasi cinquant’anni fa, la Galleria d’Arte La Stalla, di Antonietta Manieri, ubicata al civico 2 di via del Labirinto, nel cuore del centro storico, che ospitò numerosissime mostre, alcune delle quali di rilevanza nazionale. Noi glielo auguriamo!

 

Pubblicato già su La Città, quotidiano di Teramo, dell’ 11 marzo 2021

pietro.serrani@tin.it

 

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